Notizie USA Borse europee affossate da Fed e Pmi Cina. A Milano arrancano Mediaset e Banco Popolare

Borse europee affossate da Fed e Pmi Cina. A Milano arrancano Mediaset e Banco Popolare

20 Febbraio 2014 09:48
Convinto segno meno oggi per le principali Borse europee dando seguito al calo evidenziato dai listini asiatici (-2,15% la chiusura di Tokyo) in scia al rischio di un rialzo anticipato dei tassi da parte della Fed e ai deboli riscontri arrivati dal Pmi cinese. Sullo sfondo anche le tensioni in Ucraina con la tregua degli scontri che ha avuto breve durata.
In Europa ribassi nell’ordine di oltre 1 punto percentuale per il Dax di Francoforte, mentre il Cac40 limita la discesa a -0,55%. A Milano l’indice Ftse Mib segna un calo dell’1,15% a quota 20.204 punti. 
Da minute Fed emerge spauracchio rialzo tassi 
Diversi i fattori che penalizza oggi la performance dei mercati a partire dalle minute diffuse ieri sera dalla Federal Reserve con il rischio che primo rialzo dei tassi potrebbe andare in scena già prima del 2015. Dai verbali dell’ultima riunione (28-29 gennaio) del board dell’istituto con sede a Washington emerge infatti che secondo la fronda dei “falchi” la banca centrale statunitense non deve perdere tempo e incrementare i tassi a breve termine. “Coloro i quali hanno seriamente avanzato tali considerazioni – rimarca Davide Marone, analista di Fxcm – sono in minoranza e rappresentano l’ala più hawkish del Board in netta contrapposizione con il neo-governatore Janet Yellen, colomba per eccellenza, che non più tardi della settimana scorsa ha ribadito la linea dei tassi bassi ai livelli attuali per tutto il 2014″. 
Deludenti dati da Pmi Cina e Eurozona 
Sul fronte macro deludenti riscontri dall’attività manifatturiera cinese. L’indice Hsbc/Markit, dato preliminare di febbraio, ha evidenziato una contrazione del Pmi a 48,3 punti dai 49,5 punti di gennaio portandosi ai minimi degli ultimi 7 mesi. 
Indicazioni deboli anche in Europa con l’indice Pmi manifatturiero di febbraio che ha evidenziato un calo a 53 punti da 54 del mese precedente. Il consensus era per una lettura invariata. 
A Piazza Affari soffrono Mediaset e Banco Popolare
Sul listino milanese spicca oggi il forte calo di Mediaset che cede quasi il 5% a quota 4,08 euro. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, Mediaset vedrebbe notevolmente ridimensionate le sue aspettative di vittoria nella causa intentata nel 2008 contro Youtube in cui chiede un risarcimento di circa un miliardo di euro per i danni causati dalla pubblicazione da parte del provider di spezzoni delle proprie trasmissioni televisive.
Debole anche il Banco Popolare (-2,85%) finito sotto la scure di Standard & Poor’s. L’agenzia statunitense ha ridotto il rating di lungo periodo a BB- dal precedente BB. Lo stesso taglio è stato effettuato sulle controllate Credito Bergamasco e Banca Aletti. Standard & Poor’s ha invece confermato a B il rating di breve periodo del Banco Popolare.
Tra i pochi titoli in positivo si segnala Tenaris (+0,19% a 15,99 euro) che trova sponda positiva nel rally di Technip a Parigi in scia ai conti trimestrali che hanno visto l’utile scendere del 9%, ma la società transalpina leader nella fornitura di servizi petroliferi alzare il dividendo del 10% a 1,85 euro. Tenaris è reduce dal tonfo della vigilia di oltre il 7% in scia al pronunciamento del Dipartimento del Commercio Usa di imporre dazi solo ad alcuni Paesi sulle importazioni di tubi per l’industria petrolifera nel comparto Oil Country Tubula Goods non includendo la Corea che è il principale paese esportatore del settore.