Borse: a caccia di dividendi per restare in sella. Per Rhodes il dividend yield è rischioso
Per rimanere a galla negli alti e bassi delle Borse bisogna avere fiuto per i dividendi, più che per il dividend yield. Parola di Stuart Rhodes, fund manager di M&G. “Analizzare il mercato in cerca di un dividend yield elevato può essere estremamente rischioso. Molti dei fondi income tradizionali utilizzano il rapporto dividendo/prezzo come parametro di scelta, ma a mio avviso questo approccio è fuorviante”, segnala l’esperto. Il motivo? “Un alto dividend yield è spesso sintomo di una società in difficoltà o con un potenziale di crescita limitato – argomenta – . Selezionare buoni titoli tra queste società è quindi una strategia estremamente difficile”.
A suo avviso diversamente dai fondi dividend tradizionali è meglio concentrarsi sulle prospettive di crescita dei dividendi di un’azienda nel lungo termine. Questo è vero per almeno tre ragioni. “I dividendi rappresentano l’indicatore più significativo della disciplina di capitale di una società e come tali rivelano la sottostante forza e il buono stato di salute e la solidità del business. I dividendi sono difficili da falsare, a differenza dei parametri di misurazione dei profitti che possono essere distorti o manipolati. Dividendi alti e in crescita sono quindi un ottimo indicatore che un’azienda è ben gestita e quindi in grado di dare agli azionisti rendimenti superiori alla media del mercato”, snocciola Rhodes.
“Crediamo, infatti, che un flusso di dividendi in aumento aiuti un’azienda a crescere poiché regola la quantità di liquidità che può essere reinvestita nel proprio business e di conseguenza assicura che solo i migliori progetti vengano selezionati”. Lo zio Tom docet. “Negli Stati Uniti ci sono ben 90 aziende dividend achiever che hanno pagato dividendi per almeno 25 anni consecutivi. Tra queste troviamo alcuni dei brand più conosciuti, come Procter & Gamble, Coca-Cola e Johnson & Johnson”, segnala Rhodes. “Procter & Gamble è la prima di un ristretto gruppo di aziende che hanno visto crescere i propri dividendi ininterrottamente per ben 56 anni; anche Coca-Cola e Johnson & Johnson non sono troppo distanti da questo record con una crescita dei dividendi per 48 anni consecutivi”.
La caccia al dividendo non è solo americana. Sebbene gli Stati Uniti siano il mercato che offre il maggior numero di aziende che pagano dividendi nel lungo termine, di opportunità interessanti il mondo è pieno. In Europa, sono più di 60 aziende su cui Rhodes ritiene interessante investire per la buona disciplina di capitale e il potenziale di crescita dei loro dividendi nel lungo termine. Ma le italiane mancano al suo elenco perché – spiega il fund manager di M&G – non sono state trovate aziende che posseggono i giusti requisiti per un mio investimento. Lo stesso non si può dire delle svizzere Nestlé, Roche e Novartis indicate tra le principali holdings del fondo. “Le tre aziende sono leader di mercato e sono caratterizzate da un notevole cashflow, ma anche da una solida disciplina di capitale che ha loro consentito di aumentare i propri dividendi di anno in anno per più di un decennio”.
Mentre “le spagnole Telefonica e Prosegur – società che si occupa di sicurezza globale – sono aziende fortemente radicate sul mercato domestico, ma anche esposte alla rapida crescita delle economie emergenti dell’America Latina, dove entrambe stanno estendendo il proprio business in modo profittevole. Telefonica e Prosegur vantano entrambe un solido impegno a produrre dividendi e le loro azioni offrono un buon valore grazie alle prospettive di crescita”. Infine Inditex è un altro titolo che Rhodes includerebbe nel proprio portafoglio, “ma alla giusta valutazione, in quanto la buona disciplina di capitale del retailer è in linea con la sua filosofia di investimento”.