Notizie Notizie Mondo Borse Asia: Nikkei in crescita su ipotesi nomina di Kuroda alla BoJ. In Cina delude indice Pmi

Borse Asia: Nikkei in crescita su ipotesi nomina di Kuroda alla BoJ. In Cina delude indice Pmi

25 Febbraio 2013 08:37

Se le Borse europee aprono i  battenti in rialzo, con l’attenzione degli operatori rivolta all’esito delle elezioni politiche italiane, i listini asiatici, in particolare quello giapponese, hanno iniziato la settimana con uno slancio decisamente positivo in scia alle ipotesi che circolano sulla nomina dell’attuale presidente della Asian Development Bank, Haruhiko Kuroda, alla guida della Bank of Japan (BoJ). Sotto i riflettori anche le indicazioni arrivate dalla Cina sulla attività manifatturiera di febbraio che ha deluso le attese degli analisti.

Le indiscrezioni stampa sulla possibile nomina di Kuroda al timone della BoJ hanno messo di buon umore la Piazza finanziaria nipponica, con l’indice Nikkei che ha terminato gli scambi in crescita del 2,43% a 11.662,52, sui massimi da settembre 2008. Positivo anche il Topix che è salito dell’1,8% a quota 980,70.
Stando alle indiscrezioni stampa che circolano il Governo potrebbe scegliere Haruhiko Kuroda come nuovo governatore della Banca centrale nipponica. Kuroda ricopre attualmente la carica di presidente della Asian Development Bank. I due vice governatori dovrebbero essere Iwata, un accademico, e Nakaso, un esponente della BoJ.
“I candidati selezionati dal governo hanno già espresso posizioni molto interventiste sulla politica monetaria – si legge in una nota diffusa oggi dall’ufficio studi di Intesa Sanpaolo – Il rinnovo dei vertici della BoJ dovrebbe essere operativo per la riunione di inizio aprile. Prevediamo che già allora venga ulteriormente aumentato il programma di acquisto titoli. Invece, alla riunione della prossima settimana ci aspettiamo che la banca centrale non modifichi la strategia di politica monetaria”. Intanto lo yen si è indebolito in avvio di settimana, avvicinandosi a quota 95 (minimo di yen oggi a 94,77 sul dollaro Usa).

Se in Giappone sono le voci sulla nomina del nuovo Governatore della banca centrale nipponica a tenere banco, in Cina è il dato sull’attività manifatturiera a catalizzare l’attenzione degli operatori. L’indice Pmi manifatturiero cinese elaborato da HSBC Holdings a febbraio si è attestato a 50,4 punti nella lettura flash, in flessione dai 52,3 punti di dicembre. Gli analisti avevano previsto 52,2 punti. Si tratta della prima indicazione del mese sullo stato di salute della seconda economia mondiale. “L’economia cinese sulla strada giusta per una graduale ripresa – commenta il capo economista per la Cina di Hsbc, Hongbin Qu –  Nonostante il rallentamento di febbraio l’indice si è attestato per quarta volta consecutiva al di sopra della soglia critica dei 50  punti”.
Di fronte a questa notizia la Borsa di Shanghai non è arretrata. L’indice Shanghai Composite ha infatti archiviato la prima seduta della settimana in crescita dello 0,5% a 2.325,82 punti.