Borse Asia in ribasso su scia Wall Street, Tokyo -0,96%. Goldman taglia stime Pil 2021 di diversi paesi Sud-est asiatico
Borse asiatiche in ribasso dopo il tonfo che ha segnato Wall Street nella sessione di ieri. I ribassi tuttavia sono decisamente inferiori, con la borsa di Shanghai che perde appena lo 0,30%; Hong Kong fa peggio con -1,13%, Sidney -0,27%, Seoul -0,43%. L'indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in ribasso dello 0,96% a 27.388,16 punti.
Ieri A Wall Street il Dow Jones ha sofferto la perdita giornaliera più forte dallo scorso ottobre, nonostante sia riuscito nel finale a limitare il danno. Ma neanche di tanto. Il listino è scivolato infatti di 725,81 punti, o del 2,09%, a 33.962,04 punti; nei minimi intraday, il Dow Jones era crollato fino a -946 punti.
Lo S&P 500 è sceso di 68,65 punti o -1,59% a 4.258,51, riuscendo a blindare la media mobile in 50 giorni, pari a 4.240,31 punti. Il Nasdaq in chiusura ha ceduto 152,25 punti o -1,06% a 14.274,98 punti. L'indice delle small cap Russell 2000 ha segnato un ribasso di 32,54 punti (-1,48%), a 2.131,22 punti.
Il Nasdaq ha chiuso in rosso per il quinto giorno consecutivo, soffrendo così la fase ribassista più duratura dallo scorso ottobre del 2020. Sul forex l'euro è sceso sotto la soglia di $1,18, il petrolio sia WTI che Brent ha bucato quota $70 con perdite fino a -7%.
In Asia non solo il Giappone, ma anche molti paesi del sud-est stanno facendo fronte a un nuovo balzo dei contagi, a causa della diffusione della variante Delta, tanto che qualche giorno fa Goldman Sachs ha tagliato le proprie previsioni di crescita del Pil di alcuni paesi, per il 2021, come dell'Indonesia (dal +5% al +3,4%), della Malesia (dal +6,2% al +4,9%), delle Filippine (dal +5,8% al +4,4%), di Singapore (dal +7,1% al +6,8%), della Thailandia (dal +2,1% al +1,4%).
Oggi la People's Bank of China – banca centrale della Cina – ha lasciato invariati i tassi di finanziamento loan prime rate (LPR) a un anno e a cinque anni, rispettivamente al 3,85% e al 4,65%, come da attese. E' il 15esimo mese consecutivo che i tassi vengono lasciati invariati.
I tassi LPR sono i tassi di riferimento sui prestiti che vengono stabiliti mensilmente da 18 banche cinesi.
Dal fronte macroeconomico del Giappone diramato il dato sull'inflazione misurata dall'indice dei prezzi al consumo che, nel mese di giugno, è salito su base annua dello 0,2%, rispetto al -0,1% atteso e al -0,1% precedente. Esclusa la componente dei beni alimentari freschi, l'inflazione è salita dello 0,2%, come da attese, in rafforzamento rispetto al +0,1% di maggio e al tasso più alto in oltre un anno, a causa dell'impatto del rialzo dei prezzi energetici. Escluse le componenti dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, il dato è sceso dello 0,2% su base annua, meno della flessione pari a -0,5% attesa, e come nel mese precedente.
Ieri A Wall Street il Dow Jones ha sofferto la perdita giornaliera più forte dallo scorso ottobre, nonostante sia riuscito nel finale a limitare il danno. Ma neanche di tanto. Il listino è scivolato infatti di 725,81 punti, o del 2,09%, a 33.962,04 punti; nei minimi intraday, il Dow Jones era crollato fino a -946 punti.
Lo S&P 500 è sceso di 68,65 punti o -1,59% a 4.258,51, riuscendo a blindare la media mobile in 50 giorni, pari a 4.240,31 punti. Il Nasdaq in chiusura ha ceduto 152,25 punti o -1,06% a 14.274,98 punti. L'indice delle small cap Russell 2000 ha segnato un ribasso di 32,54 punti (-1,48%), a 2.131,22 punti.
Il Nasdaq ha chiuso in rosso per il quinto giorno consecutivo, soffrendo così la fase ribassista più duratura dallo scorso ottobre del 2020. Sul forex l'euro è sceso sotto la soglia di $1,18, il petrolio sia WTI che Brent ha bucato quota $70 con perdite fino a -7%.
In Asia non solo il Giappone, ma anche molti paesi del sud-est stanno facendo fronte a un nuovo balzo dei contagi, a causa della diffusione della variante Delta, tanto che qualche giorno fa Goldman Sachs ha tagliato le proprie previsioni di crescita del Pil di alcuni paesi, per il 2021, come dell'Indonesia (dal +5% al +3,4%), della Malesia (dal +6,2% al +4,9%), delle Filippine (dal +5,8% al +4,4%), di Singapore (dal +7,1% al +6,8%), della Thailandia (dal +2,1% al +1,4%).
Oggi la People's Bank of China – banca centrale della Cina – ha lasciato invariati i tassi di finanziamento loan prime rate (LPR) a un anno e a cinque anni, rispettivamente al 3,85% e al 4,65%, come da attese. E' il 15esimo mese consecutivo che i tassi vengono lasciati invariati.
I tassi LPR sono i tassi di riferimento sui prestiti che vengono stabiliti mensilmente da 18 banche cinesi.
Dal fronte macroeconomico del Giappone diramato il dato sull'inflazione misurata dall'indice dei prezzi al consumo che, nel mese di giugno, è salito su base annua dello 0,2%, rispetto al -0,1% atteso e al -0,1% precedente. Esclusa la componente dei beni alimentari freschi, l'inflazione è salita dello 0,2%, come da attese, in rafforzamento rispetto al +0,1% di maggio e al tasso più alto in oltre un anno, a causa dell'impatto del rialzo dei prezzi energetici. Escluse le componenti dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, il dato è sceso dello 0,2% su base annua, meno della flessione pari a -0,5% attesa, e come nel mese precedente.