Powell aggressivo non spaventa Piazza Affari, in corsa Leonardo e Poste
Mercati positivi in avvio di giornata. Il Ftse Mib segna +0,49% a quota 24.4213 punti. Ieri Wall Street ha archiviato una seduta leggermente negativa dopo il prepotente rally della scorsa settimana. A tener banco tra gli investitori c'è il tono più hawkish adottato dal presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. Parlando alla National Association of Business Economics, Powell ha affermato che la banca centrale americana potrebbe mettere in atto aumenti dei tassi più ampi del solito, se necessario, per contrastare un'accelerazione sostenuta dell'inflazione. Parole che alimentano le attese di un rialzo dei tassi Usa di 50 punti base nel prossimi meeting. "Ormai la Fed è totalmente focalizzata sull'inflazione, a discapito della crescita, sulla quale è disposta a tollerare anche un po' di rallentamento. L'impressione è che la pressione dell'amministrazione USA per riportare in calo l'inflazione prima delle Midterm Elections sia enorme", rimarca Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr.
Sul conflitto Russia-Ucraina le tensioni tra Occidente e Mosca restano alte. Francia e gli Usa starebbero pensando di rafforzare le sanzioni contro la Russia, mentre i ministri degli Affari Esteri e della Difesa dell'Unione europea avrebbero concordato su una nuova forza militare di reazione rapida per far fronte ad eventuali crisi. Ieri sera intanto l'agenzia Fitch ha abbassato le stime di crescita del Pil globale con l'intensificarsi delle pressioni inflazionistiche e le ripercussioni legate alla crisi Russia-Ucraina.
Tra le singole storie di Piazza Affari ancora sugli scudi anche oggi Leonardo (+2,26%) che con la controllata statunitense Leonardo Drs ha firmato un accordo vincolante per la vendita del business Global Enterprise Solutions (Ges) a Ses per un importo pari a 450 milioni di dollari.
In corsa anche oggi i titoli oil (+1,3% Tenaris, +1,03% ENI) con il petrolio che allunga ancora con Brent a ridosso dei 118 dollari.
Tra i finanziari bene Poste (+1,48%) e Banca Mediolanum (+2,08%). Poco mossa TIM (+0,23%) con le ultime indiscrezioni che vedono riattivarsi le discussioni con Open Fiber in merito alla valenza industriale del progetto rete unica. Altri rumor riferiscono invece di contatti tra Vivendi e Macquarie, senza chiarire a quali obiettivi sarebbero finalizzati e lasciando intendere che possano essere alternativi al piano delineato dalla società.
Sul conflitto Russia-Ucraina le tensioni tra Occidente e Mosca restano alte. Francia e gli Usa starebbero pensando di rafforzare le sanzioni contro la Russia, mentre i ministri degli Affari Esteri e della Difesa dell'Unione europea avrebbero concordato su una nuova forza militare di reazione rapida per far fronte ad eventuali crisi. Ieri sera intanto l'agenzia Fitch ha abbassato le stime di crescita del Pil globale con l'intensificarsi delle pressioni inflazionistiche e le ripercussioni legate alla crisi Russia-Ucraina.
Tra le singole storie di Piazza Affari ancora sugli scudi anche oggi Leonardo (+2,26%) che con la controllata statunitense Leonardo Drs ha firmato un accordo vincolante per la vendita del business Global Enterprise Solutions (Ges) a Ses per un importo pari a 450 milioni di dollari.
In corsa anche oggi i titoli oil (+1,3% Tenaris, +1,03% ENI) con il petrolio che allunga ancora con Brent a ridosso dei 118 dollari.
Tra i finanziari bene Poste (+1,48%) e Banca Mediolanum (+2,08%). Poco mossa TIM (+0,23%) con le ultime indiscrezioni che vedono riattivarsi le discussioni con Open Fiber in merito alla valenza industriale del progetto rete unica. Altri rumor riferiscono invece di contatti tra Vivendi e Macquarie, senza chiarire a quali obiettivi sarebbero finalizzati e lasciando intendere che possano essere alternativi al piano delineato dalla società.