Notizie Lavoro Boom tassi sui mutui, JP Morgan taglia 1.000 lavoratori in previsione rallentamento mercato immobiliare

Boom tassi sui mutui, JP Morgan taglia 1.000 lavoratori in previsione rallentamento mercato immobiliare

23 Giugno 2022 12:50

JP Morgan riduce i dipendenti dedicati al segmento mutui a causa dei tassi ipotecari in rapido aumento negli ultimi mesi. L’aumento dei tassi ha notevolmente diminuito la domanda nel mercato immobiliare degli Stati Uniti, mercato in forte crescita fino a 3 mesi fa.

In totale il taglio consisterà in più di 1.000 dipendenti, secondo l’indiscrezione riportata ieri da Bloomberg, circa la metà si è trasferita in diverse divisioni all’interno della banca più grande degli Stati Uniti.

“La nostra decisione di tagliare il personale è stata il risultato dei cambiamenti ciclici nel mercato dei mutui”, ha affermato un portavoce di JPMorgan in una dichiarazione mercoledì.

“Siamo stati in grado di muoverci in modo proattivo molti dei dipendenti sono stati reinseriti in nuovi ruoli all’interno dell’azienda e stanno lavorando per aiutare i dipendenti colpiti a trovare una nuova occupazione all’interno di Chase.”

I tagli sono una conseguenza della decisione della Federal Reserve di aumentare i tassi di interesse per domare l’inflazione. La settimana scorsa la Fed ha annunciato un aumento di 75 punti base, il più grande aumento dal 1994.

Nel frattempo, i numeri pubblicati la settimana scorsa dalla Mortgage Bankers Association (MBA) hanno evidenziato il rialzo del tasso fisso dei mutui a 30 anni a 5,98% da 5,65% della settimana precedente, il livello più alto da 2008.

Anche le aziende del mercato immobiliare, tra cui Compass e Redfin stanno tagliato la forza lavoro in questo momento di “raffreddamento” del mercato immobiliare statunitense.

La settimana scorsa Compass ha annunciato la riduzione della forza lavoro del 10% o circa 450 dipendenti, mentre Redfin sta pianificando di tagliare circa il 6%, per un totale di circa 470 lavoratori.

Fed determinata a ridurre l’inflazione, ritmo aumento tassi dipenderà dai dati

Il numero uno della Federal Reserve, Jerome Powell, ha affermato in audizione davanti al Senato che la Federal Reserve continuerà ad aumentare i tassi di interesse fino a quando non vedrà chiare prove che l’inflazione sta rallentando avvicinandosi all’obiettivo del 2%.

Settimana scorsa i membri della FOMC hanno alzato i tassi di interesse di 75 punti base, il più grande aumento dal 1994,  Powell e diversi colleghi hanno segnalato che un altro aumento dello 0,75% potrebbe essere giustificato nella prossima riunione di 26-27 luglio. Il tasso di riferimento dei Fed Funds é attualmente compresso tra l’1,5% e l’1,75% storicamente basso ma sui livelli di 2020, pre-pandemia.

“Nei prossimi mesi, aspetteremo delle prove convincenti che l’inflazione sta rallentando, avvicinandosi al nostro target del 2%. Secondo noi i continui aumenti dei tassi saranno appropriati, il ritmo degli aumenti continuerà a dipendere dai dati in arrivo e dalle prospettive in evoluzione per l’economia” ha affermato Powell davanti al Congresso. “Alla Fed, comprendiamo le difficoltà che sta causando l’inflazione elevata. Siamo fortemente impegnati a riportare l’inflazione al ribasso e ci stiamo muovendo rapidamente per farlo”. 

Inoltre il Presidente della FED ha osservato che la guerra in Ucraina e le chiusure legate al Covid in Cina stanno contribuendo alle pressioni inflazionistiche sottolineando che questo problema non riguarda solo gli Stati Uniti, ma colpisce molte economie globali.

“Abbiamo sia gli strumenti sia la determinazione per ripristinare la stabilità dei prezzi” ha affermato Powell davanti al Senate Banking Committee.

Secondo le previsioni dei 18 membri della FOMC, tutti loro si aspettando i tassi principali della FED al 3% entro la fine dell’anno.