‘Fed determinata a ridurre l’inflazione, ritmo aumento tassi dipenderà dai dati’. Linea Powell convince Wall Street

Il numero uno della Federal Reserve, Jerome Powell, ha affermato in audizione davanti al Senato che la Federal Reserve continuerà ad aumentare i tassi di interesse fino a quando non vedrà chiare prove che l’inflazione sta rallentando avvicinandosi all’obiettivo del 2%.
Settimana scorsa i membri della FOMC hanno alzato i tassi di interesse di 75 punti base, il più grande aumento dal 1994, Powell e diversi colleghi hanno segnalato che un altro aumento dello 0,75% potrebbe essere giustificato nella prossima riunione di 26-27 luglio. Il tasso di riferimento dei Fed Funds é attualmente compresso tra l’1,5% e l’1,75% storicamente basso ma sui livelli di 2020, pre-pandemia.
“Nei prossimi mesi, aspetteremo delle prove convincenti che l’inflazione sta rallentando, avvicinandosi al nostro target del 2%. Secondo noi i continui aumenti dei tassi saranno appropriati, il ritmo degli aumenti continuerà a dipendere dai dati in arrivo e dalle prospettive in evoluzione per l’economia” ha affermato Powell davanti al Congresso. “Alla Fed, comprendiamo le difficoltà che sta causando l’inflazione elevata. Siamo fortemente impegnati a riportare l’inflazione al ribasso e ci stiamo muovendo rapidamente per farlo”.
Inoltre il Presidente della FED ha osservato che la guerra in Ucraina e le chiusure legate al Covid in Cina stanno contribuendo alle pressioni inflazionistiche sottolineando che questo problema non riguarda solo gli Stati Uniti, ma colpisce molte economie globali.
“Abbiamo sia gli strumenti sia la determinazione per ripristinare la stabilità dei prezzi” ha affermato Powell davanti al Senate Banking Committee.
Secondo le previsioni dei 18 membri della FOMC, tutti loro si aspettando i tassi principali della FED al 3% entro la fine dell’anno.
Dopo i commenti di Powell i listini principali degli Stati Uniti tornano sopra la parità, Nasdaq Composite con performance migliore in rialzo dello 0,92 % a quota 11.168 punti. L’S&P 500 segna +0,57% a 3.786 punti.
Powell: economia americana é molto competitiva e resiliente
Il prodotto interno lordo degli Stati Uniti ha segnato un calo dell’1,5% su base annuale nel primo trimestre dell’anno ed è destinato a rimanere piatto nel secondo trimestre secondo le stime della Fed di Atlanta. Le vendite di alloggi sono crollate e ci sono anche alcuni segnali di una decelerazione del mercato del lavoro in un momento in cui i salari indicizzati all’inflazione sono scesi del 3% nell’ultimo anno afferma l’istituto di Atlanta.
Ciò nonostante Powell ha affermate davanti al Senate Banking Committee che “l’economia statunitense é forte ben posizionata e potrà resistere alla stretta monetaria.”
Secondo i numeri del Labor Department degli Stati Uniti, pubblicati settimana scorsa, l’indice dei prezzi al consumo é cresciuto dell’8,6% su base annuale spinto maggiormente dai prezzi dell’energia. Di solito la Federal Reserve si concentra soprattutto sull’indice core, deputato dai prezzi dei beni alimentari ed energia, ma nel contesto attuale Powell ha affermato che bisogna concentrarsi sul quadro generale inflazionistico che mette in difficoltà le famiglie.
Nel frattempo i numeri pubblicati settimana scorsa dalla Mortgage Bankers Association hanno evidenziato il rialzo del tasso fisso dei mutui a 30 anni a 5,98% da 5,65% della settimana precedente, il livello più alto da 2008.