La BoJ taglia i tassi ma lo yen continua a rafforzarsi

La Banca del Giappone ha deciso un taglio dei tassi dello 0,20% a 0,3% dallo 0,5% precedente. E’ il primo movimento al ribasso deciso dalla BoJ in oltre sette anni e mezzo. Per lungo tempo i tassi di interesse nel Paese sono rimasti fermi a 0%. Il Sol Levante è, tra le Nazioni sviluppate, quella con il tassi di interesse più bassi a livello centrale e proprio per tal motivo la BoJ è stata l’unica a non partecipare al taglio concertato effettuato dalla Fed, dalla Bce e dalla BoE due settimane fa.
La decisione non è stata presa all’unanimità. Al contrario i membri del board si sono divisi in parti uguali, quattro contro quattro e decisivo è stato il sostegno del governatore Masaaki Shirakawa.
L’intervento non è servito a evitare una chiusura in forte ribasso alla Borsa di Tokyo (-5,01%). Il panorama macroeconomico del Sol Levante appare in questo momento assai grigio. Sempre l’Istituto centrale ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per il 2008-09 allo 0,1% dall’1,2% precedente. Il rapporto tra domanda e offerta di lavoro è salito dall’84% all’86% mentre la spesa delle famiglie in settembre è scesa del 2,3%. In crescita, al contrario, l’inflazione core, del +2,3% sempre nel mese di settembre.
L’inusuale taglio dei tassi dello 0,20%, invece che del quarto di punto tradizionale, mette in evidenza la situazione di difficoltà di una banca centrale che vede la leva della politica monetaria ridotta ai minimi termini e che cerca di tenere da parte ancora qualche colpo da sparare nel caso in cui la crisi economica dovesse acuirsi.
L’intevento non ha tuttavia avuto grandi effetti, né sulla Borsa che ha chiuso come detto in forte ribasso, né sull’andamento dello yen che ha continuato a guadagnare terreno sulle altre valute mettendop in difficoltà le esportazioni e riducendo il valore in yen dei profitti realizzati dalle multinazionali giapponesi all’estero.