La BoJ spinge le borse europee, delude il Pil Usa
Le nuove misure espansive annunciate dalla Bank of Japan, che questa notte ha spinto il tasso sui depositi per la prima volta in territorio negativo (-0,10%), spingono i listini europei nell'ultima seduta dell'ottava e del mese. A Francoforte il Dax ha messo a segno un +1,64% fermandosi a 9.798,11 punti, il londinese Ftse100 ha terminato con un +2,15% a 6.059,5 il Cac40 è cresciuto del 2,19% a 4.417,02 punti. Chiude la carrellata l'Ibex, salito del 2,62% a 8.815,80 punti.
In agenda macro il dato preliminare relativo l'inflazione di Eurolandia, cresciuta, in linea con le attese, dello 0,4% annuo a gennaio Il dato "core", quello calcolato al netto delle componenti più volatili, ha evidenziato un +1% (consenso +0,9%). Indicazioni deludenti quelle arrivate dalla crescita economica statunitense che nel quarto trimestre 2015 ha registrato un incremento dello 0,7%.
Sulle future mosse della Banca centrale europea è tornato ad esprimersi il n.1 della BundesBank, la Banca centrale tedesca, Jens Weidmann, secondo cui un'eccessiva espansione del Quantitative Easing comporta dei rischi. "Se il volume complessivo degli acquisti dovesse crescere eccessivamente, gli effetti per il mercato secondario sarebbero simili a quelli di un acquisto diretto dagli Stati, una pratica vietata", ha detto il membro del board della Bce, da sempre a capo della fronda dei "falchi", nel corso di un'intervista concessa al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung.
In agenda macro il dato preliminare relativo l'inflazione di Eurolandia, cresciuta, in linea con le attese, dello 0,4% annuo a gennaio Il dato "core", quello calcolato al netto delle componenti più volatili, ha evidenziato un +1% (consenso +0,9%). Indicazioni deludenti quelle arrivate dalla crescita economica statunitense che nel quarto trimestre 2015 ha registrato un incremento dello 0,7%.
Sulle future mosse della Banca centrale europea è tornato ad esprimersi il n.1 della BundesBank, la Banca centrale tedesca, Jens Weidmann, secondo cui un'eccessiva espansione del Quantitative Easing comporta dei rischi. "Se il volume complessivo degli acquisti dovesse crescere eccessivamente, gli effetti per il mercato secondario sarebbero simili a quelli di un acquisto diretto dagli Stati, una pratica vietata", ha detto il membro del board della Bce, da sempre a capo della fronda dei "falchi", nel corso di un'intervista concessa al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung.