Blackstone in picchiata, è la peggiore Ipo Usa dell’anno
Blackstone è la peggiore Ipo americana da inizio anno. Con un ribasso di giornata che è arrivato a superare i 7 punti percentuali (-5,25% a 24,37 dollari nel momento in cui si scrive), il ridimensionamento del titolo del più grande gruppo di private equity al mondo dal giorno della sua quotazione supera i 22 punti percentuali. Il 22 giugno scorso infatti il titolo aveva fatto il suo debutto al Nyse alla quotazione di 31 dollari, per un valore di mercato complessivo di 33 miliardi di dollari.
Il ribasso è andato crescendo nel corso della settimana come risultato dei timori di un ridimensionamento delle operazioni di M&A che costituiscono il business più importante della società. E questo in conseguenza dei maggiori costi di finanziamento connessi alla crisi del credito di questi giorni. Nello schema tipico delle operazioni di buyout costruite dai fondi di private equity ha un ruolo centrale la possibilità di indebitarsi a basso costo. Le operazioni effettuate a leva sono infatti costruite sulla possibilità di emettere successivamente titoli cosiddetti collateralizzati (usualmente obbligazioni) con uno spread ridottissimo rispetto ai titoli governativi. In pratica il debito prodotto per l’acquisizione viene trasferito sul mercato grazie a obbligazioni che con l’impennata dell’avversione al rischio hanno visto ridursi fortemente la loro appetibilità presso gli investitori. Il mercato richiede ora rendimenti più alti, ossia un maggiore premio per il rischio. E tutto ciò rende meno vantaggiose operazioni di acquisizione a debito. Nei giorni scorsi altri due gruppi di private equity, Cerberus e Kkr, hanno denunciato problemi nel finanziare le operazioni di acquisizione rispettivamente di Chrysler e Alliance Boots.
Blackstone, fondata nel 1985, aveva collocato 133,33 milioni di azioni, mettendo quindi sul mercato il 12% del suo capitale, per quella che era stata la sesta Ipo più ricca della storia statunitense. Contestualmente alla quotazione Blackstone aveva ceduto anche azioni per 3 miliardi di dollari a un veicolo di investimento legato al governo cinese. Con un tempismo eccezzionale, all’atto dell’Ipo, l’accoppiata Peterson-Schwarzman, i due fondatori di Blackstone, avevano ceduto azioni della compagnia per un valore di 2,56 miliardi di dollari.