Bitcoin affonda fino a 41.000$ (-40% dai massimi), -8% l’Ethereum. Fed mette in alert i cripto investitori
Nuovo dietrofront del bitcoin che questa mattina è sceso con decisione sotto i $ 42.000, sui minimi da settembre e a circa -40% dai massimi storici raggiunti il 10 novembre in area 69mila. La più grande criptovaluta è scesa fino al 4,9% a $ 41.008. Peggio fa l’Ether, il secondo più grande token, che cede oltre l’8% al livello più basso dal 30 settembre.
Fed alimenta ulteriore sell-off
Declino delle criptovalute innescato da un calendario più rapido della Fed per l’aumento dei tassi di interesse. Dai verbali del Fomc è infatti emersa l’intenzione di accelerare la rimozione degli stimoli monetari e il rialzo dei tassi per contrastare l’inflazione. Il costo del denaro, in particolare, dovrebbe subire tre ritocchi nel corso dell’anno, forse già a partire da marzo. Notizia che ha spinto in rialzo i rendimenti sull’obbligazionario.
Il bitcoin è reduce da un guadagno di circa il 60% l’anno scorso dettato in primo luogo dalla narrativa che includeva l’adozione istituzionale, la protezione dall’inflazione e la diversificazione degli investimenti. Nelle ultime settimane il maggior impegno delle banche centrali a contrasfare l’impennata dell’inflazione sta minacciando di ridurre il vento favorevole alla liquidità che ha spinto verso asset rischiosi quali le criptovalute. Nell’ultimo periodo si è assistito anche a una maggiore correlazione delle cripto ai mercati tradizionali. “Man mano che il mercato delle criptovalute matura, possiamo vedere i principali asset crittografici come Bitcoin ed Ethereum muoversi sempre più in tandem con i mercati tradizionali, compresi i buoni del Tesoro”, ha affermato Ben Caselin, co-founder of digital-finance product presso l’exchange di criptovalute AAX.