Bernanke anticipa di una settimana il taglio dei tassi di interesse Usa
L’ultima volta che il Comitato di politica monetaria della Federal Reserve aveva deciso di tagliare i tassi di interesse di riferimento statunitensi al di fuori di una sessione ordinaria era stato il 17 settembre 2001, ossia all’indomani degli attentati alle Torri gemelle a New York, mentre era dagli anni ’80 che non si assisteva a una riduzione di 75 punti base in un solo colpo.
Due notazioni che sottolineano la gravità della situazione venutasi a creare sui mercati finanziari e il rischio, che per il mercato appare ormai una certezza, che gli Stati Uniti d’America scivolino in recessione. E’ il comunicato stesso con cui la Fed ha accompagnato l’operazione a evidenziare la caretteristica di emergenza che lo ha dettato. “Il comitato – si legge nel documento – ha preso questa decisione in virtù dell’indebolimento dello scenario economico e degli incrementati rischi al ribasso sulla crescita economica”. Non sarà sicuramente l’ultima mossa la Fed di Ben Bernanke farà sui tassi di interesse. Il mercato si attende almeno un taglio di ulteriori 50 punti base che a questo punto potrebbe anche arrivare nella riunione già prevista il 29-30 gennaio prossimi. Ed è lo stesso comunicato ad affermare che “il Comitato continuerà a tenere sotto controllo gli effetti delle turbolenze sul mercato del credito sulle prospettive economiche e agirà tempestivamente per arginarne i rischi “. Un intervento che può tuttavia essere un’arma a doppio taglio per i mercati. Secondo un analista “potrebbe essere interpretato come un segnale di panico da parte della Federal Reserve anche se i mercati ne hanno ricevuto una spinta, almeno temporanea. La riunione del 29-30 gennaio dovrebbe comunque avere luogo”.
E che la mossa abbia determinato per ora solo un effetto temporaneo sui mercati lo dimostra la reazione di futures e indici europei. La comunicazione del taglio ha determinato una temporanea risalita dei futures sugli indici di Wall Street, facendo recuperare parte del terreno perduto dopo l’uscita delle trimestrali, fortemente negative, di Bank of America e Wachovia. Reazioni anche in Europa con un incremento della volatilità in grado di riportare Piazza Affari in territorio positivo anche se per poco tempo. Attualmente l’indice S&P/Mib è di nuovo in negativo con un ribasso di un punto percentuale circa.
In realtà il taglio non era completamente inaspettato. Indiscrezioni su un possibile intervento anticipato della Federal Reserve avevano iniziato a circolare dalla serata di ieri, dopo che da una conference call tra i 10 membri votanti del Comitato era emersa la conferma di rilevanti rischi al ribasso sulla crescita.
Secondo Kate Wade, Chief Economist di Schroders, le attuali condizioni economiche e dei mercati finanziari “lasceranno poca scelta alla Federal Reserve che dovrà tagliare i tassi di interesse al 2,75% entro maggio. Questo dovrebbe aiutare a dare uno stimolo alla crescita” dopo che i segnali di recessione si sono moltiplicati. Il consiglio dell’esperto di fronte all’andamento fortemente negativo dei mercati in questo inizio di 2008 è di mantenere la calma e soprattutto “non perdere di vista gli obiettivi di lungo periodo dell’investimento per focalizzarsi sulle turbolenze del breve. Infatti – conclude Wade – nel lungo periodo l’investimento azionario ha storicamente sovraperformato altre tipologie di asset class”.