Bernabè torna a casa, per Telecom si apre definitivamente l’era Telco
Telecom Italia riparte da Franco Bernabè e da Gabriele Galateri di Genola. E’ questo il tandem indicato dal comitato nomine di Mediobanca per la guida del più grande operatore di telecomunicazioni italiano nella nuova avventura capitanata dall’azionista Telco. Il comitato si è riunito questa mattina alle 9.30 sotto la direzione del presidente Cesare Geronzi, chiamato a ratificare le proposte provenienti dal comitato di gestione dello stesso istituto di Piazzetta Cuccia. La riunione è terminata poco dopo le 11 e solo intorno alle 12 Mediobanca ha emesso un comunicato ufficiale.
Per Franco Bernabè si tratterebbe di un ritorno in Telecom dopo la parentesi tra la privatizzazione e la madre di tutte le Opa portata avanti sul finire degli anni ’90 da Colaninno e Gnutti. In bilico resta la posizione di Carlo Buora nelle vesti di vicepresidente di Telecom Italia, sulla cui riconferma non sono giunte novità. Per Buora la stampa continua a parlare di un ruolo ridotto con deleghe limitate all’area finanza.
Il titolo Telecom Italia (+0,93% a 2,18 euro), che già in mattinata si muoveva in territorio positivo, non ha reagito alle prime esternazioni sui futuri vertici fatte da Vincent Bollorè, che insieme a Cesare Geronzi, al presidente di Unicredit, Dieter Rampl (collegato in teleconferenza da Monaco) e Marco Tronchetti Provera ha partecipato alla riunione. Si tratta infatti di indicazioni circolanti ormai da alcuni giorni e già scontate dal titolo.
Ciò nonostante la decisione, che arriva a sei mesi dalla firma dell’accordo che ha cambiato l’assetto azionario del gruppo, dovrebbe rimuovere l’ultimo elemento di incertezza per la compagnia, aprendo definitivamente l’era Telco (la holding cui fa capo il 23,6% del capitale). Un rinnovamento che nelle speranze degli investitori di lungo periodo avrebbe dovuto mettere la parola fine all’andamento asfittico del titolo Telecom in Borsa. Le cose però, finora, non sono andate così. Dal via al progetto Telco la Borsa si è dimostrata scettica, aspettando dapprima il via libera delle autorità antitrust brasiliane e infine un accordo sulle nomine che ha necessitato di circa un mese di trattative. Nel frattempo dall’entrata di Telefonica nel capitale il titolo ha perso circa 20 punti percentuali. Ora però la fase delle scusanti potrebbe essere terminata.