Berkshire Hathaway: Neuberger Berman contro Warren Buffett. Trasparenza su ESG e compensi, proxy advisor & Co. affilano le armi
Neuberger Berman voterà contro i vertici di Berkshire Hathaway, la holding fondata e capitanata da Warren Buffett, nell’assemblea degli azionisti in calendario il prossimo 1° maggio. E’ quanto ha annunciato la stessa società di investimento, nel documento con cui ha comunicato le proprie intenzioni di voto per delega con l’iniziativa NB Votes.
Neuberger Berman è la prima grande società di asset management a divulgare in anticipo le proprie intenzioni di voti per delega.
“Nei voti su tre temi: leadership indipendente del consiglio di amministrazione, divulgazione dei rischi climatici e report su diversità e inclusione, votiamo contro la direzione di Berkshire Hathaway Inc. Nelle elezioni dei Directors voteremo contro il management poiché nel consiglio di amministrazione al momento non esiste un ruolo di leadership ricoperto da un Director indipendente. In merito alla proposta degli azionisti riguardante la reportistica su rischi e opportunità legati al clima voteremo contro il management con l’obiettivo di ottenere report più esaustivi. Per motivi simili saremo costretti a votare contro il management in merito alla proposta degli azionisti sui report in tema di diversità e inclusione”.
L’asset manager ha ricordato la sua iniziativa NB Votes:
“Neuberger Berman, società di investimento privata, indipendente e interamente posseduta dai propri dipendenti, ha annunciato per il secondo anno l’iniziativa che prevede la comunicazione anticipata delle intenzioni di voto per delega, per spiegare pubblicamente i motivi alla base delle decisioni dell’azienda. Con l’iniziativa “NB Votes” (precedentemente nota come “NB25+”), la società, in un’ottica di impegno esteso a livello globale, divulgherà in anticipo le proprie intenzioni di voto su una serie di temi strategici riguardanti i propri nove principi chiave in materia di engagement e governance”.
Non solo Berkshire Hathaway: nella nota il gruppo ha precisato anche le intenzioni di voto relative a HCA Healthcare e Kellogg Company.
Su HCA Healthcare, Neuberger ha sottolineato di essere “in linea con il management”. “Voteremo contro una proposta degli azionisti riguardante i parametri di qualità – ha precisato – Siamo soddisfatti del programma di retribuzioni della società e dei parametri di valutazione dei risultati relativi ai pazienti che esso include”.
Giudizio positivo anche su Kellogg Company: “Voteremo a favore di una proposta degli azionisti sul diritto di convocare un’assemblea straordinaria. Neuberger Berman in genere sostiene il diritto degli azionisti di convocare assemblee straordinarie e ritiene appropriata una soglia compresa tra il 20 e il 25% per convocare assemblee straordinarie per la maggior parte delle società, evitando così circostanze in cui, ad esempio, un singolo azionista importante potrebbe generare un potenziale abuso”.
Neuberger contro Buffett ma non è l’unica: anche proxy advisor ISS e fondo Calpers
Ma torniamo al caso del management di Berkshire Hathaway, che non vede sicuramente solo Neuberger contro:
il proxy advisor ISS ha raccomandato infatti agli azionisti di non votare a favore di quattro dirigenti della commissione compensi della holding di Buffett, in risposta alle politiche sulle paghe approvate dalla società. Il rifiuto di sostenere la rielezione dei quattro esponenti della commissione riflette in particolare la preoccupazione di ISS sulle paghe che sono state riconosciute ai vice presidenti di Berkshire Greg Abel e Ajit Jain che, secondo quanto ha riferito lo stesso advisor, percepiscono tra gli stipendi di base più alti tra i dirigenti delle società americane quotate in Borsa.
Abel e Ajit sono tra l’altro considerati i candidati più probabili a prendere il posto di Warren Buffett, in carica come ceo di Berkshire.
Il Financial Times ha riportato che entrambi hanno percepito negli ultimi tre anni uno stipendio di base, ciascuno, pari a $16 milioni, con bonus e altri benefit che hanno fatto salire la cifra al di sopra della soglia di $19 milioni nel 2019 e nel 2020.
“Rimane non chiaro se ci sia una qualsiasi porzione della paga che sia legata alla performance della società – ha fatto notare ISS, aggiungendo che “la continua mancanza di trasparenza alimenta la preoccupazione per l’adeguatezza del lavoro di supervisione da parte della commissione sui compensi”.
Di conseguenza il proxy advisor ha raccomandato agli azionisti di astenersi dal votare Susan Decker, David Gottesman, Walter Scott Jr e Meryl Witmer, componenti della commissione suddetta.
Ma Berkshire è nel mirino per l’appunto anche di Neuberger Berman e del fondo pensionistico Calpers, in merito alla proposta di dare informazioni sull’impegno che sta assumendo nella lotta contro il cambiamento climatico, così come sulla diversità e inclusione relativa alla sua forza lavoro, che conta 360.000 dipendenti.Berkshire ha invitato gli azionisti a votare contro le due proposte, a fronte di Calpers e Neuberger Berman che hanno sottolineato entrambe che voteranno invece a favore, opponendosi ai quattro dirigenti della commissione di governance, che sono gli stessi esponenti dell commissione di compensi.
Da segnalare che Neuberger è azionista di Berkshire Hathaway, detenendo una quota di capitale pari a $800 milioni circa.
Proxy advisor e fondi attivisti alla riscossa anche in Ue (vedi caso Orcel-UniCredit)
Un articolo di Barron’s, nel ricordare che la società di investimento ha comunicato le proprie intenzioni di voto su più di 60 società, quasi il doppio rispetto al 2020, sottolinea come questa stagione dei proxy advisor, già attiva, potrebbe confermarsi una delle più interessanti degli ultimi anni.
Tra l’altro la guerra dei proxy advisor e dei fondi attivisti potrebbe andare avanti, visto che anche in Unione europea, scrive Barron’s, si fanno sempre più insistenti le richiestedi una maggiore trasparenza in merito agli investimenti e alle decisioni prese dai cda e dal management.
Che dire per esempio della battaglia che i proxy advisor hanno portato avanti anche contro il maxi stipendio di Andrea Orcel, neo amministratore di UniCredit (anche se la battaglia è stata persa)?
Così spiega ancora Neuberger Berman:
“Come sempre, l’obiettivo di Neuberger Berman consiste nel proteggere il capitale degli azionisti, adempiere alla responsabilità fiduciaria nei confronti dei clienti, promuovere la trasparenza e il senso di responsabilità. L’iniziativa NB Votes è un’opportunità per comunicare le aspettative della società su una serie di temi e per illustrare l’articolazione delle ragioni alla base di tali decisioni. Di conseguenza NB Votes aumenta anche il livello di trasparenza nell’approccio ai voti per delega, un’area di interesse per clienti, società, autorità di regolamentazione e operatori di mercato, in senso più ampio. La divulgazione anticipata dei voti per delega è parte integrante dell’approccio attivo che la società adotta nella gestione dei portafogli e vede la partecipazione di oltre 600 professionisti dell’investimento che, oltre a contribuire all’iniziativa NB Votes, conducono direttamente l’impegno continuo di Neuberger Berman nelle società in cui investe.
George Walker, CEO di Neuberger Berman, ha dichiarato:
“Lo scorso anno abbiamo avuto oltre 3.500 incontri con i team dirigenziali delle società in cui investiamo, in ambito azionario e obbligazionario, e abbiamo preannunciato le nostre intenzioni di voto per le assemblee di 31 emittenti. Se analizziamo quanto è successo, ci rendiamo conto che i team dirigenziali delle società hanno apprezzato la chiarezza con cui abbiamo illustrato le nostre intenzioni di voto, poiché, grazie a essa, è stato possibile stabilire un dialogo più proficuo con i nostri professionisti degli investimenti. I clienti hanno anche apprezzato il fatto che per noi i voti per delega non erano dei semplici ‘punti da smarcare’ velocemente, ma derivavano da analisi approfondite che ci portavano a votare a favore o contro le proposte degli azionisti delle società. Con l’aumentare della complessità dei voti per delega, riteniamo che i gestori abbiano un’opportunità ancora più concreta di far valere le proprie opinioni, basate su analisi incentrate su una serie di temi-chiave ESG. Invitiamo tutti gli altri asset manager a unirsi a noi nella divulgazione dei loro voti più importanti; così che le nostre voci possano essere ascoltate e contribuire a un cambiamento significativo e reale.”