Notizie Notizie Mondo Bce: la ripresa è graduale nell’Eurozona, ma dovrebbe ampliarsi ulteriormente

Bce: la ripresa è graduale nell’Eurozona, ma dovrebbe ampliarsi ulteriormente

18 Giugno 2015 08:59
La ripresa economica nell’Eurozona è graduale ma c’è e dovrebbe ampliarsi ulteriormente nel corso dell’anno, grazie soprattutto ai consumi dei privati e agli investimenti delle imprese. Oltre che alla politica monetaria accomodante, al risanamento dei conti pubblici e all’attuazione di riforme strutturali. Lo sostiene la Banca centrale europea (Bce) nel suo bollettino economico mensile
Secondo gli esperti di Francoforte, già da inizio anno si è assistito a una “graduale ripresa dell’attività economica”, che può essere ricondotta a diversi fattori. In primis le misure di politica monetaria della Bce stanno contribuendo ad allentare sostanzialmente le condizioni finanziarie generali e agevolano l’accesso al credito. Poi, i progressi compiuti nel risanamento dei conti pubblici e nell’attuazione delle riforme strutturali hanno esercitato un impatto favorevole sulla crescita economica. Inoltre, il calo dei prezzi del petrolio continua a sospingere il reddito disponibile reale e la redditività delle imprese, sostenendo gli investimenti e i consumi privati, mentre l’indebolimento del tasso di cambio dell’euro ha favorito le esportazioni. 
Di riflesso, anche il mercato del lavoro nell’area dell’euro ha continuato a migliorare, seppur lievemente. Anche se, sottolinea la Bce, la disoccupazione “rimane elevata sia nell’insieme dell’area dell’euro sia, a livello nazionale, in una pluralità paesi”. 
Guardando in prospettiva, “la ripresa dovrebbe ampliarsi ulteriormente”. Secondo gli esperti della Bce, i consumi privati sono stati il principale fattore di sostegno alla crescita e dovrebbero continuare a trarre beneficio dalla maggiore dinamica salariale dovuta all’aumento dell’occupazione e all’impatto favorevole del calo dei prezzi dell’energia sul reddito disponibile reale. Inoltre, nel 2015 si prevede che “a sospingere in maniera più rilevante la ripresa siano gli investimenti delle imprese, sorretti dal rafforzamento della domanda interna ed estera, dalla necessità di ammodernare e ricostituire lo stock di capitale obsolescente, dall’orientamento accomodante della politica monetaria”. L’atteso rafforzamento della ripresa economica mondiale dovrebbe altresì influire positivamente sulla dinamica delle esportazioni. Al tempo stesso tuttavia i necessari aggiustamenti di bilancio in diversi settori e la lentezza a cui procede l’attuazione delle riforme strutturali possono frenare la ripresa.
 
Sul fronte inflazione, la Bce sostiene che i prezzi dovrebbero aumentare nel prosieguo dell’anno e registrare un incremento ulteriore nel 2016 e nel 2017. Proprio sulle tendenze dell’inflazione si concentrerà l’attenzione del consiglio direttivo per condurre la sua valutazione di politica monetaria. “Secondo le intenzioni – si legge nel bollettino economico di giugno – gli acquisti nel quadro del quantitative easing saranno effettuati sino alla fine di settembre 2016 e, in ogni caso, finché il consiglio direttivo non riscontri un aggiustamento durevole del profilo dell’inflazione coerente con il proprio obiettivo di conseguire tassi di inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2 per cento nel medio termine”.