Bce: Italia registra calo più forte dello spread tra Paesi dell’Eurozona

La Banca centrale europea plaude ai recenti risultati ottenuti dall’Italia sul fronte dello spread. “Tra i Paesi dell’area dell’euro, l’Italia ha riportato il maggiore restringimento dei differenziali di rendimento sulle obbligazioni sovrane, nonostante il declassamento da parte delle tre principali agenzie di rating” ha annunciato l’Eurotower nel bollettino mensile diffuso questa mattina, precisando che la flessione dello spread è stata di 166 punti fra fine novembre e inizio marzo. Intanto, questa mattina il differenziale di rendimento tra il Btp a dieci anni e il Bund tedesco è sceso fino a un minimo a 283 punti base, livello più basso dallo scorso agosto. Il rendimento del bond decennale italiano è pari al 4,82%.
Italia, previsti rincari Iva spingono a rialzo inflazione 2012
Rispetto agli anni precedenti, nel 2010 e 2011 l’impatto sull’inflazione armonizzata nell’insieme dell’area ha interessato un più ampio numero di paesi, con effetti più marcati su alcune economie. In entrambi gli anni l’impatto meccanico è stato più ampio in Grecia, pari a 3,3 punti percentuali nel 2010 e 2 nel 2011. Altri paesi in cui l’impatto è stato significativo sono Italia, Portogallo, Slovacchia e Spagna. In Italia l’aumento dell’Iva, sebbene introdotto solo nel settembre 2011, ha determinato un impatto meccanico di 0,2 punti percentuali per tutto il 2011.
Segnali di stabilizzazione, attesa ripresa graduale nel 2012
Dal consueto bollettino mensile diffuso dall’istituto guidato da Mario Draghi si apprende che nella zona euro “vi sono segnali di stabilizzazione dell’attività” e la Bce “si attende che l’area dell’euro registri una graduale ripresa nel corso del 2012”. Prospettive economiche, si legge nel documento, che dovrebbero essere sostenute dalla domanda estera, dai tassi di interesse a breve termine molto contenuti e da tutte le misure adottate a sostegno del buon funzionamento del settore finanziario dell’area. La guardia rimane tuttavia alta: “vi è l’aspettativa che le tensioni residue nei mercati del debito sovrano dell’area dell’euro e il loro impatto sulle condizioni di credito, nonché il processo di risanamento dei bilanci nei settori finanziario e non continuino a frenare la dinamica di fondo della crescita”.
Dal consueto bollettino mensile diffuso dall’istituto guidato da Mario Draghi si apprende che nella zona euro “vi sono segnali di stabilizzazione dell’attività” e la Bce “si attende che l’area dell’euro registri una graduale ripresa nel corso del 2012”. Prospettive economiche, si legge nel documento, che dovrebbero essere sostenute dalla domanda estera, dai tassi di interesse a breve termine molto contenuti e da tutte le misure adottate a sostegno del buon funzionamento del settore finanziario dell’area. La guardia rimane tuttavia alta: “vi è l’aspettativa che le tensioni residue nei mercati del debito sovrano dell’area dell’euro e il loro impatto sulle condizioni di credito, nonché il processo di risanamento dei bilanci nei settori finanziario e non continuino a frenare la dinamica di fondo della crescita”.
Primo impatto positivo da misure non convenzionali
Le misure non convenzionali attuate negli ultimi mesi dalla Banca centrale europea (Bce) hanno avuto un “primo impatto positivo”. “Unitamente al risanamento dei conti pubblici e all’intensificarsi delle riforme strutturali in diversi paesi dell’area dell’euro, nonché ai progressi compiuti verso il rafforzamento del quadro per la governance economica dell’area – si legge nel bollettino Bce – queste misure hanno contribuito a un significativo miglioramento del contesto finanziario negli ultimi mesi”. Queste misure le due operazioni di rifinanziamento a più lungo termine con scadenza a tre anni (dicembre 2011 e febbraio 2012).
Le misure non convenzionali attuate negli ultimi mesi dalla Banca centrale europea (Bce) hanno avuto un “primo impatto positivo”. “Unitamente al risanamento dei conti pubblici e all’intensificarsi delle riforme strutturali in diversi paesi dell’area dell’euro, nonché ai progressi compiuti verso il rafforzamento del quadro per la governance economica dell’area – si legge nel bollettino Bce – queste misure hanno contribuito a un significativo miglioramento del contesto finanziario negli ultimi mesi”. Queste misure le due operazioni di rifinanziamento a più lungo termine con scadenza a tre anni (dicembre 2011 e febbraio 2012).