Bce: l’euro forte potrebbe spingere all’azione? Ecco cosa aspettarsi

In questi ultimi giorni l’euro si è apprezzato non poco. In scia ai positivi dati sugli indici Pmi la valuta unica è salita a 1,395 toccando il massimo dall’8 settembre scorso. Anche ieri la divisa europea si è mossa a un passo dalla soglia di 1,40 e nei pressi dei massimi da ottobre 2011. “Un euro più forte e molto vicino alla soglia di 1,40 potrebbe essere particolarmente importante agli occhi della Bce a causa dei potenziali effetti disinflattivi indotti tramite le importazioni – commentano gli analisti di Mps Capital Services – La possibilità di utilizzo di manovre convenzionali già domani rimane pertanto collegata all’evoluzione del cambio e del mercato monetario in prossimità della riunione”. Questa mattina il cambio euro/dollaro viaggia a quota 1,392.
Cosa aspettarsi?
Visti i recenti dati macro, “alla riunione di domani la Bce ancora una volta cercherà di prendere tempo con le parole, e non con i fatti”. Lo prevede Carsten Brzeski, analista di Ing, che nella sua preview guarda alle ultime indicazioni arrivate dal fronte macro. Sebbene la fiducia economica sia scesa ad aprile, il calo non ha riguardato tutti i settori ma si è limitata a quello delle costruzioni e dei servizi. Intanto l’indice Pmi manifatturiero è migliorato ancora rimanendo in territorio di espansione per il decimo mese consecutivo, suggerendo una crescita del Pil maggiore del previsto nel primo trimestre e confermando dunque la ripresa in atto nella zona euro. Anche sul fronte monetario, non si riscontrano particolari cambiamenti. Per questo, “la riunione di questa settimana sarà un non-evento”. Tuttavia, dopo le ultime dichiarazioni sul quantitative easing e gli acquisti di Abs, le aspettative del mercato per azioni non convenzionali da parte della Bce è aumentata e “occorrerà un deciso miglioramento dell’inflazione e della crescita perché la Bce non annunci nessuna nuova mossa nei prossimi mesi”. Sarà dunque importante seguire la conferenza stampa del presidente della Bce, Mario Draghi, che seguirà come di consueto l’annuncio. “Monitoreremo il livello di apertura a qualsiasi ulteriore azione a giugno, sia sui tassi di interesse sia potenzialmente sul versante della liquidità”, avvertono gli analisti di Nomura.