Notizie Notizie Italia Bce è indipendente: da Conte a Prodi tutti contro Karlsruhe. Letta: Germania ha detto ‘prima i tedeschi’

Bce è indipendente: da Conte a Prodi tutti contro Karlsruhe. Letta: Germania ha detto ‘prima i tedeschi’

6 Maggio 2020 09:58

Karlsruhe: è qui che ha sede la Corte costituzionale tedesca, l’Alta corte teutonica. E’ in questa città a sud ovest della Germania che ieri, come ha scritto l’FT,  “la Corte tedesca ha messo una bomba sotto l’ordinamento giuridico dell’Ue, dichiarando guerra non solo alla Bce ma alla Corte di Giustizia dell’Unione europea.

Karlsruhe – così come viene chiamata la stessa corte – ha clamorosamente snobbato quanto aveva stabilito la Corte Ue che, nel dicembre del 2018, aveva detto chiaro e tondo che il programma PSPP , più noto come Quantitative easing, non travalicava il mandato della BCE.

E invece sì: per Karlsruhe lo travalica eccome, tanto che con la sentenza ha lanciato alla banca centrale europea un vero e proprio ultimatum. Giustifichi il piano entro tre mesi: in caso contrario, la Bundesbank – banca centrale tedesca capitanata da Jens Weidmann – non parteciperà più a quel programma in vigore dal 2015, tra i tanti bazooka di Mario Draghi.

La notizia ha scatenato subito la reazione di diversi economisti e politici di tutto il mondo, italiani in primis, visto che con il suo piano PSPP la Bce ha salvato praticamente l’Italia, aspirando i suoi BTP e così facendo mantenendo bassi i costi di finanziamento del debito.

Il premier Giuseppe Conte, gli ex premier Enrico Letta e Romano Prodi, l’ex Commissario alla Spending Review Carlo Cottarelli hanno blindato tutti il principio dell’indipendenza della Bce.

Enrico Letta Head of the School of International Affairs at the Institute of Political Studies in Paris attend during Festival dell’ Economia in Trento on May 31, 2019. (Photo by Massimo Bertolini/NurPhoto via Getty Images)

Così Giuseppe Conte in un’intervista al Fatto Quotidiano:

“Il programma di acquisti era già stato approvato e ritenuto legittimo dalla Corte di Giustizia Europea. Non spetta a nessuna Corte costituzionale decidere cosa può fare o no la Bce. La cui indipendenza è il fulcro dei trattati europei, quindi riconosciuto anche dalla Germania”.

Ancora il presidente del Consiglio: “giudico un fuor d’opera che una Corte nazionale, pur costituzionale, chieda alla Bce di giustificare la necessità degli acquisti. Non può interferire in queste iniziative”.

In un colloquio con il quotidiano La Stampa, Romano Prodi ha sottolineato come la sentenza di Karlsruhe sia una “sentenza che dà un colpo al cerchio e uno alla botte, che dice e non dice, ma che nella sostanza riflette l’attuale atteggiamento della Germania verso l’Europa: né caldo né freddo. Ma semmai tiepido”. La reazione dimostra in ogni caso, a suo avviso, che “la Germania ha perso fiducia nell’Europa“. Detto questo, secondo Prodi “la cosa più importante è che la prima risposta da parte del portavoce della presidente tedesca della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, si può riassumere così: la legge europea è superiore a quella nazionale“.

Non si può non rilevare però – ha continuato l’ex presidente del Consiglio e della Commissione europea – il rischio che “l’insufficienza di una forte politica europea possa prolungare la crisi e che il risentimento popolare nei confronti dell’Europa possa essere raccolto dalle forze antieuropee”.

A tal proposito vale la pena rimarcare che l’esposto alla Corte costituzionale tedesca è stato presentato da diversi accademici e politici euroscettici di stampo conservatore. Nella lista di chi ha fatto ricorso contro il QE c’è anche il nome dell’economista e fondatore dell’AfD, Bernd Lucke.

Letta su Karlsruhe: tedeschi hanno detto ‘prima i tedeschi’

Contro la sentenza di Karlsruhe anche l’ex premier Enrico Letta, intervenuto ieri sera a diMartedì su La7:

La sentenza di oggi è preoccupante, non sull’immediato, i danni sono limitati, la Bce continuerà a fare ciò che sta facendo. E’ una brutta notizia, perchè i tedeschi hanno detto ‘prima i tedeschi’, mentre bisogna dire invece ‘prima chi ha bisogno'”. E noi, ha sottolineato l’ex premier, “abbiamo bisogno della copertura dell’intero sistema europeo”, visto che “nessun paese può farcela da solo“.

Dal canto suo, il direttore dell’Osservatorio dei Conti pubblici Carlo Cottarelli si è espresso così, su Twitter:

“Tra le cose che preoccupano della sentenza della Corte Costituzionale tedesca di Karlsruhe – è l’attacco molto pesante alla Corte di Giustizia Europea, che sembrerebbe volto persino a negarne la legittimità. Sarà piaciuto molto a chi vuole un’Europa divisa”.

L’effetto della sentenza dell’Alta corte tedesca sulla carta italiana non è stato certo positivo: dopo l’annuncio i BTP sono quelli che sono scesi di più tra i bond dell’Eurozona: il risultato è stato che i tassi sui BTP decennali sono volati fino a +17 punti base, portando lo spread BTP-Bund a salire fino a 250 punti base. Oggi lo spread si aggira attorno a quota 246 punti base, in lieve rialzo, a fronte di tassi decennali che si avvicinano alla soglia del 2%, salendo all’1,92% circa.

Particolarmente colpiti sono stati subito dopo la sentenza di Karlsruhe i BTP a due anni, che hanno visto i rendimenti schizzare alla vigilia fino a +20 punti base allo 0,83% prima di ridurre i rialzi.

A esprimersi sulla Corte costituzionale tedesca è stato anche Alberto Bagnai, coordinatore del gruppo economico della Lega:

“La sentenza della Corte Costituzionale sulla Bce conferma la risolutezza della Germania nel difendere i suoi interessi nazionali, prescindendo dal contesto europeo. Emerge nitida la differenza con l’Italia, il cui presidente del Consiglio si è presentato ai tavoli europei mendicando solidarietà. Questo atteggiamento è incomprensibile in chi governa un Paese che da oltre trent’anni è contribuente netto al bilancio dell’Unione, e spiega perché il Governo non abbia portato finora a casa nessuno dei risultati promessi”.