Bce: Draghi rivede il programma QE e taglia tasso depositi. Mercati europei delusi, in rally l’euro
La Banca centrale europea (Bce) ha lanciato oggi le sue nuove misure di politica monetaria per sostenere l’economia della zona euro. Misure che i mercati europei hanno giudicato insufficienti: sono infatti scattate le vendite sui listini in Europa poco dopo l’avvio della conferenza stampa del governatore Mario Draghi. Schizza, invece, l’euro: l’euro/ dollaro è torna a oltrepassare la soglia dell’1,08.
Le misure di Draghi
Sono cinque in totale le nuove misure presentate oggi da Draghi. La prima, anticipata prima dell’avvio della conferenza stampa, riguarda il tasso di interesse sui depositi presso la Bce che è stato ridotto di 10 punti base, al -0,30%, con effetto dal 9 dicembre 2015. Confermati i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale rispettivamente allo 0,05% e allo 0,30%.
Il secondo annuncio riguarda il programma di acquisto di titoli (Qe europeo) da 60 miliardi al mese che è stato esteso dal settembre 2016 fino al marzo 2017, “o anche oltre se necessario, e comunque fino a quando il consiglio direttivo vede un aggiustamento costante nel percorso di inflazione in linea con il suo obiettivo”, ha sottolineato il presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso della conferenza. Nessun annuncio, come era stato anticipato nei giorni scorsi dagli analisti, sul fronte della portata del Qe. Questo potrebbe essere uno degli elementi che ha deluso le aspettative degli esperti.
Terzo punto, il consiglio direttivo dell’Eurotower ha deciso di reinvestire i pagamenti sui titoli acquistati nell’ambito del programma di acquisti alla loro scadenza. “Questo contribuirà a favorevoli condizioni di liquidità”, ha detto Draghi, precisando che i dettagli tecnici saranno comunicati in un secondo momento. Quarto punto, la Bce ha deciso di includere nel programma di acquisto i titoli emessi da amministrazioni locali e regionali. Il quinto e ultimo annuncio riguarda le principali operazioni di rifinanziamento trimestrali alle banche che continueranno a essere condotte a tasso fisso e fino “a quando sarà necessario e almeno fino al 2017”.
Le misure odierne, ha ricordato Draghi, sono state prese per riportare l’inflazione verso l’obiettivo della Bce vicino al 2 per cento. Lo scenario sui prezzi rimane debole, tanto che gli economisti dell’istituto di Francoforte hanno tagliato le previsioni di inflazione rispetto a quanto annunciato lo scorso settembre allo 0,1% nel 2015, all’1% nel 2016 e all’1,6% nel 2017.
“Abbiamo capito che dovevamo fare di più – ha detto Draghi – La nostra politica monetaria sta funzionando con successo, ma dovevamo calibrarla nuovamente per raggiungere i nostri target”, ha proseguito l’ex governatore di Bankitalia, precisando che “le decisioni odierne non sono state prese all’unanimità, ma con una larga maggioranza“.
Reazione dei mercati negativa dei mercati. Euro scatta
Immediata la reazione dei mercati europei che hanno accelerato al ribasso in scia alle parole di Mario Draghi. I principali listini europei hanno virato in territorio negativo e ora il Cac40 e il Ftse 100 perdono rispettivamente lo 0,98% a 6358,3 punti e il 2,24% a 4796 punti. Scivola sotto gli 11 mila punti il Dax che viaggia a 10909,7 punti (-2,50%9. Fioccano le vendite anche a Piazza Affari con il Ftse Mib che cede l’1,17% a 22.287,81 punti. “Queste misure hanno bisogno di tempo di essere apprezzate”, ha risposto Draghi a chi gli chiedeva perché i mercati hanno reagito a queste misure con disappunto.
E’ scattato, invece, il rally dell’euro: il cambio euro/dollaro, sotto 1,06 in mattinata, si è portato sopra 1,08 e ora viaggia in area 1,0811.