Notizie Europa Bce Day: quattro scenari per oggi con euro/dollaro pronto a scattare se la Lagarde sarà attendista

Bce Day: quattro scenari per oggi con euro/dollaro pronto a scattare se la Lagarde sarà attendista

10 Settembre 2020 10:15

E’ arrivato il Bce Day con i mercati ansiosi di avere nuove indicazioni circa la direzione che prenderà la politica monetaria in Europa dopo la svolta nella strategia annunciata a fine agosto dalla Fed sul target dell’inflazione media, la cosiddetta AIT (average inflation targeting).  Mossa della FED che ha messo pressioni sul Consiglio Direttivo della BCE che si trova costretto ad affrettare i tempi per una replica efficace considerando anche il consistente apprezzamento dell’euro contro il dollaro. 

Gli investitori guarderanno con attenzione a ogni ulteriore segnale accomodante nel comunicato Bce in arrivo come di consueto alle 13:45, così come alle parole di Christine Lagarde (conferenza stampa alle 14:30). Non è atteso alcun annuncio ad effetto immediato, ma l’attesa è che la Bce lasci la porta aperta a ulteriori misure di stimolo da implementare più tardi, nel corso dell’anno. È improbabile che la decisione di politica monetaria si traduca in un ulteriore allentamento già da oggi, ma il recente apprezzamento dell’euro potrebbe aver fornito una ragione per iniziare a gettare le basi per ulteriori azioni future.

Toni aggressivi o wait and see?

La Lagarde dovrà quindi ponderare ogni parola in modo da trasmettere al mercato il messaggio di un istituto centrale che ha ancora armi a sufficienza e stemperare quindi le tensioni rialziste sulla valuta. “La BCE si trova davanti a scelte complesse perché attendere potrebbe avere un costo elevato. Riteniamo infatti che un Istituto poco aggressivo possa spingere il tasso di cambio tra euro e dollaro ben sopra il limite di 1,20”, rimarca Filippo Diodovich, senior strategist di IG Italia. In tal senso vanno le dichiarazioni del capo economista e membro del Consiglio Direttivo Philip Lane sul cambio euro/dollaro e che sono riuscite a tamponare la salita della divisa unica europea. “Come ripeteva Draghi, i tassi di cambio non siano obiettivi della BCE – argomenta Diodovich – . Tuttavia in un periodo di bassa inflazione (ultimi dati in Europa in agosto -0,2%) un forte e veloce apprezzamento dell’euro possa aumentare le pressioni deflazionistiche influenzando così le prospettive macroeconomiche del Consiglio Direttivo e inevitabilmente causando una variazione nelle scelte strategiche”.

Lo scenario più probabile a detta dell’esperto di IG è di una BCE molto aggressiva nei toni (comunicato e conferenza stampa di Lagarde) ma che non prenderà decisioni. “E’ molto probabile che Lagarde possa affermare che l’istituto di Francoforte possa intervenire in caso di ulteriori scostamenti di inflazione e PIL rispetto alle prospettive che verranno fornite. Eventuali scelte in favore di una politica monetaria più accomodante saranno prese nella riunione di dicembre”. Se la BCE dovesse invece essere poco aggressiva e prolungare un posizionamento di “wait and see”, Diodovich prevede un forte apprezzamento del cambio euro/dollaro che nel breve potrebbe risalire a 1,19 ma entro fine settimana superare anche la quota di 1,20 sulle aspettative degli investitori di una FED ultra-accomodante e una BCE immobile.

Tutti gli occhi puntati sono sui commenti sull’euro

La forza dell’euro sarà chiaramente tra i temi portanti del meeting e Petr Krpata e Carsten Brzeski, economisti di Ing, rimarcano come la riunione della banca centrale europea di oggi probabilmente sarebbe stata un non-evento se non fosse stato per l’euro forte. Le prospettive di crescita infatti non si sono deteriorate rispetto all’ultima previsione (in particolare alla luce delle precedenti proiezioni pessimistiche della BCE) e sebbene la previsione dell’inflazione possano essere riviste al ribasso, l’impostazione della politica monetaria è già molto accomodante.

I due esperti però ritengono che sia troppo presto per la BCE per parlare con forza dell’euro e quindi non vedono commenti tipo Trichet su un apprezzamento “brutale” dell’euro, piuttosto il presidente Christine Lagarde potrebbe sottolineare che la banca centrale monitora attentamente l’euro mentre ribadisce che il tasso di cambio non è visto come un obiettivo. Inoltre, Ing non si aspetta che la BCE accenni all’estensione del programma PEPP oltre il 2021, suggerendo che la coppia EUR/USD non dovrebbe essere influenzata molto dall’incontro.

In aggiunta, un’eccessiva attenzione sul cambio non necessariamente potrebbe sortire gli effetti sperati. “Sebbene l’euro sia sul radar della BCE, non ci aspettiamo che i potenziali interventi verbali siano abbastanza forti da inviare l’EUR/USD materialmente e costantemente più bassi poiché non c’è molto che la BCE può fare e in secondo luogo le ragioni per una tendenza al ribasso strutturale dell’USD rimangono forti”. In tal senso Ing ritiene che la tendenza al ribasso del dollaro continuerà fino a metà 2021 ed è probabile che la coppia EUR/USD raggiunga o superi il livello di 1,25 il prossimo anno.