Bce con stop al QE innescherà rally dell’euro? Nel breve rimangono 3 motivi per restare short su eur/usd
Bce pronta a chiudere i rubinetti del QE anche se gli analisti sono divisi circa la possibilità che la decisione venga formalizzata subito o si aspetterà il prossimo meeting di fine luglio. Mentre non è attesa nessuna novità sul fronte tassi, con repo rate fermo a zero e tasso sui depositi a -0,4%, le novità non dovrebbero mancare sul fronte QE. Nell’ultima settimana sono infatti cresciute le attese per un possibile annuncio circa la fine del quantitative easing, che ad oggi prevede acquisti per 30 mld di euro al mese fino a settembre.
Il discorso di settimana scorsa del capo economista della BCE, Peter Praet, ha alimentato le attese per il meeting Bce di domani che potrebbe essere quello chiave per decidere la fine del programma di acquisti di asset; le parole di Praet, insieme all’allentamento delle tensioni politiche in Italia, hanno spinto al rialzo i rendimenti dei Bund tedeschi creando anche le condizioni per un movimento positivo dell’euro.
Outlook economico e nodo Italia
La fine del QE potrebbe sostenere l’euro perché indica che la BCE continua a muoversi verso una normalizzazione della sua politica monetaria. Tuttavia, argomenta Amundi nella sua “Weekly Market Review”, la valuta potrebbe finirebbe a breve sotto tiro a causa di tre importanti elementi di incertezza: 1) i dati sulla regione sono ancora deboli e ci si attende una migliore performance (per confermare la fiducia della banca centrale nell’outlook economico; 2) il contesto politico in Italia è ancora incerto: 3) i mercati valuteranno gli orientamenti della BCE dopo il QE, soprattutto per quanto riguarda le condizioni della liquidità. Amundi ritiene comunque che il rischio italiano probabilmente non indurrà la BCE a modificare la sua tabella di marcia.
Non va dimenticato che parallelamente la Fed sta portando avanti una progressiva stretta sui tassi, con l’economia Usa in ottimo stato di salute che alimenta le pressioni al rialzo sul dollaro.
A tenere banco non sarà solo la fine del QE, ma anche il reinvestimento degli attivi in scadenza e la questione tassi. “La BCE discuterà la fine del suo programma di QE durante la riunione programmata per domani, anche se non verrà raggiunta una decisione finale precisa riguardo ai tempi necessari”, rimarca Adrian Rilton, Responsabile Global Rates and Currency presso Columbia Threadneedle Investments, che si aspetta un breve e iniziale processo di tapering, con la chiusura del programma a dicembre di quest’anno. Ancora più importante sarà la direzione che verrà data al reinvestimento totale degli attivi di QE in scadenza “e, a tempo debito, i tempi del primo rialzo dei tassi”. Il consensus di mercato attualmente vede il primo rialzo dei tassi a metà 2019.