Bce alza i tassi, rischio inflazione nel medio-lungo termine
Come anticipato dagli economisti e come del resto lasciato intuire dopo l’ultima riunione del Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce), i tassi di interesse in Eurolandia sono saliti oggi dal 3,50 al 3,75%. Si tratta del settimo rialzo nel giro di 15 mesi. “Saremo molto vigili per fare sì che la stabilità dei prezzi sia preservata nel medio termine”, aveva detto il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, nel corso della conferenza stampa dell’8 febbraio scorso. L’utilizzo della parola “vigilanza” aveva fatto drizzare le antenne alla comunità finanziaria, che già si aspettava la decisione di oggi.
“Abbiamo notato che esisteva un rischio di crescita dell’inflazione e abbiamo quindi deciso insieme all’unanimità di aumentare il tasso di interesse”, ha spiegato Trichet durante la conferenza stampa odierna per motivare il rincaro del costo del denaro. Infatti “l’obiettivo principale è il mantenimento della stabilità dei prezzi”. “Per quanto riguarda il Pil dell’Eurozona c’è una crescita che conferma che i movimenti dei tassi verificatisi in precedenza sono stati appropriati. Continuiamo a prevedere una crescita robusta guardando avanti nel 2007. Ci sono tutte le condizioni perché la crescita sia solida anche se possiamo assistere a un momento di moderazione. Continua inoltre a esserci una buona dinamica degli investimenti e anche dal fronte dei consumi la situazione è buona perché essi continuano a migliorare nel tempo insieme con i salari. La crescita economica è prevista tra il 2,1% e il 2,9% nel 2007 e tra l’1,95 e il 2,9% nel 2008. Per quanto concerne il rischio di inflazione, esso è da tenere sotto controllo nel medio-lungo termine, anche se nel futuro potrebbe risultare attenuato. Il tasso di inflazione è visto tra l’1,5% e il 2,1% nel 2007 e tra l’1,4% e il 2,6% nel 2008. Tutto dipende anche dai movimenti del prezzo del petrolio, che potrebbe tornare a salire nel prossimo futuro, esercitando pressioni rialziste sull’indice dei prezzi al consumo”.
Trichet nel corso della conferenza ha poi sottolineato che è “cruciale che i Paesi dell’Eurozona continuino a rispettare i parametri di Maastricht. C’è necessità che tutti i Paesi continuino a pensare come un solo Paese e non come Paesi individuali per evitare problemi futuri. Per il momento c’è da tenere sotto controllo il fronte dei salari e quello della disoccupazione. Inoltre, in alcune zone ci sono prezzi del mercato immobiliare in continua salita. Per il momento vediamo in aumento i mutui per comprare casa e la cosa è segno di importante crescita. La liquidità, alla luce dei mutui e dei prestiti, risulta elevata. La crescita dei crediti rimane robusta”. Rispondendo a chi gli chiedeva dove vedesse i tassi di interesse nel prossimo futuro, Trichet ha spiegato che “bisogna continuare ad agire in maniera risoluta per arginare il pericolo di crescita dei prezzi. Se non ci saranno rischi dal lato dei prezzi potremmo non toccare più i tassi ma se ci saranno saremo costretti a intervenire”.