Bce allo sbando, rassicura ma dice: ‘arrivati al limite’. Dopo frase Lagarde, sono i mercati a non dare più credito a Francoforte

Dopo la frase di Christine Lagarde sullo spread, dalla Bce arrivano rassicurazioni, quasi con cadenza quotidiana, sulla sua intenzione di non lasciare soli i mercati e l’economia. Ma l’impressione è che la Bce sia allo sbando totale visto che, alle rassicurazioni, si alternano anche precisazioni, come quella dell’esponente del Consiglio direttivo Robert Holzmann, che ha detto chiaramente quello che molti già sanno e/o temono: “La Bce è arrivata al limite”. E’ per questo, ha continuato Holzmann, che “era impossibile che (la Bce) soddisfacesse le richieste dei mercati”, quando ha annunciato le nuove misure la scorsa settimana. Praticamente, quando ha fatto andare su tutte le furie anche il mondo politico italiano.

Il governatore della banca austriaca Holzmann ha sottolineato anche che la crisi scatenata dal coronavirus potrebbe fare un po’ di pulizia nell’economia. Questo, a fronte del comunicato ufficiale con cui lo stesso ha garantito l’impegno della Bce ad effettuare tutti gli aggiustamenti necessari per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Una contraddizione non da poco.

D’altronde, a dispetto di quanto Francoforte continua a garantire nei suoi vari comunicati, ormai sono i mercati a non dare più credito alla banca centrale europea. Basta guardare allo shock dello spread, che stamattina in pochi minuti è volato a 330 punti base. Tanto che non manca un rimbrotto arrivato con un articolo del Financial Times.

“Dovrebbe essere ormai chiaro che la politica monetaria non può curare il coronavirus“, si legge nell’articolo. E tuttavia un conto è non avere i mezzi per migliorare la situazione, un conto è agire finendo con il peggiorarla.

Se l’arsenale è vuoto si può anche capire che, di fatto, non è possibile fare molto di più di quanto la Bce abbia già fatto. Ciò non significa che sia giusto, proprio in questo periodo di panico globale, seminare ancora più agitazione sui mercati.

“I banchieri centrali – spiega l’articolo – hanno sicuramente il potere di aggravare i sintomi del mercato. E questa è l’accusa rivolta a Christine Lagarde dopo il sell off che la frase che ha proferito la scorsa settimana  ha provocato nei mercati obbligazionari europei (e non solo, se si considera il crollo record di Piazza Affari). Da lì si è innescato un trend che l’FT conferma:

“I tassi italiani a 10 anni hanno testato il record in nove mesi, superando martedì (ieri) la soglia del 2,3%. (e che dire di oggi, con i tassi schizzati di colpo oltre la soglia del 3%?) . E questa è l’ultima cosa di cui Roma ha bisogno, se si considerano le spese straordinarie che ha lanciato nel tentativo di contenere la crisi pandemica (del coronavirus COVID-19). Soltanto due settimane fa, l’Italia poteva contrarre prestiti a 10 anni sui mercati all’1%. Ma forse ancora più preoccupante è l’eco della crisi dei debiti dell’Eurozona. Eco che torna a farsi sentire sulla scia della crisi italiana, visto che a indebolirsi dopo la frase di Lagarde sono stati anche i bond di Grecia, Portogallo e Spagna. Certo, i livelli dei rendimenti sono ancora ben al di sotto dei massimi oltre il 7% toccati nel 2012, ma le preoccupazioni sono chiare”.

“In un certo senso – si legge tuttavia ancora nell’articolo – quella frase che Lagarde ha proferito la scorsa settimana è vera: non c’è un mandato diretto che obblighi la Bce a controllare gli spread, almeno fino a quando il loro andamento non metta e repentaglio il funzionamento della politica monetaria. La famosa frase che Mario Draghi disse nel 2012, quella secondo cui avrebbe fatto di tutto per salvare l’euro Whatever It Takes’ è stata sempre accompagnata da ammonimenti e precisazioni. Ma l’episodio ha mostrato che la signora Lagarde, ex avvocato, manca di sensibilità nei confronti dei mercati rispetto al suo predecessore”.

Cosa potrebbe fare a questo punto l’ex direttrice del Fondo Monetario Internazionale per placare i mercati?

“Probabilmente – spiega l’articolo del quotidiano britannico – Lagarde potrebbe frenare la marcia al rialzo dei rendimenti se promettesse un QE senza alcuna scadenza”, confermando praticamente la disponibilità della Bce di acquistare i bond in via illimitata. Di certo, infatti, i mercati hanno deciso che gli acquisti extra di bond per un valore di 120 miliardi, quest’anno, uniti a quelli mensili da 20 miliardi che sono già operativi, non saranno sufficienti “. E l’attuale capitombolo del debito italiano potrebbe costringere la Bce ad allentare anche quella regola auto imposta di non acquistare più di 1/3 dei bond emessi da qualsiasi paese dell’area euro”.