Battaglia per l’energia, anche Assoelettrica si schiera contro Terna
Non si arresta la battaglia per l’energia. Uno scontro scatenato qualche giorno fa quando le commissioni Attività produttive di Camera e Senato hanno chiesto al Governo di rivedere l’estensione della concessione accordata a Terna a fine 2010, che dava alla società guidata da Flavio Cattaneo la possibilità di costruire e gestire centrali elettriche. Lo scontro vede in campo Enel, il colosso elettrico controllato dal Tesoro, e Terna, il trasportatore di elettricità, sempre controllato dal Tesoro ma attraverso la Cassa Depositi e Prestiti.
A sostegno della società guidata da Fulvio Conti è scesa in campo Assoelettrica, l’associazione dei produttori, che ieri si è espressa contro l’ipotesi che Terna possa gestire direttamente impianti di produzione, inclusi sistemi di accumulo di energia, invitando quindi il Governo a far proprie le indicazioni arrivate dalle commissioni parlamentari. La reazione di Terna è stata molto dura e, ancora una volta, ha dichiarato di non aver alcuna intenzione di produrre elettricità sottolineando che i sistemi di accumulo non sono impianti di produzione ma bensì servizi di rete per la sicurezza.
Terna ha costruito e ceduto 144 MW di capacità fotovoltaica nel primo trimestre 2011 con una plusvalenza di 206 milioni di euro e sta costruendo ulteriori 50 MW di capacità solare. La società, inoltre, ha appena annunciato 1 miliardo di euro di investimenti in attività no core, di cui buona parte potrebbero essere centrali di pompaggio e batterie che bisognerà verificare se potranno essere effettuati qualora la concessione venisse modificata. “Una modifica in senso restrittivo della concessione governativa che autorizza Terna a gestire centrali elettriche potrebbe avere un impatto negativo sul piano di investimenti del gruppo in attività non regolate”, scrive Intermonte nella nota odierna.
“La modifica della concessione sarebbe negativa per il titolo in quanto ridurrebbe le opzioni per investimenti non tradizionali, strategici per il gruppo per generare plusvalenze e extra dividendi, come avvenuto con Rete Rinnovabile (206 milioni di euro di capital gain e 2 centesimi di extra cedola)”, sottolinea invece Equita. A Piazza Affari il titolo Terna riesce comunque a strappare un +0,12% a 3,38 euro, mentre Enel fa meglio del mercato guadagnando lo 0,63% a 4,76 euro. Bene anche la controllata Enel Green Power (+0,62% a 1,912 euro) che benefica ancora dell’avvio dei lavori per la costruzione di un parco eolico da 200 MW in Kansas.