Bankitalia: si prospetta una ripresa più debole, dopo Brexit crescita 2016 sotto 1%
La ripresa dell’economia italiana segnerà il passo nella seconda metà dell’anno, ma già nel secondo trimestre dovrebbe aver messo a segno un tasso di crescita più modesto rispetto a quello evidenziato nei primi tre mesi dell’anno. Il nuovo Bollettino Economico di Bankitalia fa le prime ipotesi sugli effetti della Brexit indicando un possibile tasso di crescita sotto l’1% quest’anno per poi attestarsi a +1% circa nel 2017. “L’esito del referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Unione europea ha effetti sul quadro macroeconomico ancora difficili da valutare; sono tuttavia aumentati notevolmente i rischi”, sottolinea il Bollettino Bankitalia. In particolare, in caso di forte calo dell’attività nel Regno Unito, gli effetti negativi potrebbero trasmettersi al nostro paese attraverso l’interscambio commerciale o una revisione dei piani di investimento delle imprese attive sul mercato britannico, implicando “un effetto non trascurabile ma limitato sul prodotto”.
A detta di Bankitalia la ripresa economica in Italia continua, ma con gradualità, sospinta dalla domanda interna, nonostante le esportazioni risentano della debolezza dei mercati extra UE. “”I consumi delle famiglie beneficiano dell’incremento del reddito disponibile e del miglioramento delle condizioni occupazionali; è proseguita la crescita degli investimenti, sostenuti anche dagli incentivi introdotti dall’ultima legge di stabilità”, recita il Bollettino Bankitalia che, alla luce degli indicatori congiunturali, indica per il secondo trimestre, come nel complesso dell’area dell’euro, un aumento del PIL a un tasso inferiore rispetto a quello del periodo precedente (quando l’Italia è cresciuta dello 0,3% t/t).
Prosegue miglioramento occupazione, meno disoccupati tra i giovani
“Nonostante un rallentamento rispetto all’anno precedente, quando erano applicati in misura piena gli sgravi contributivi sulle nuove assunzioni, la tendenza all’aumento del numero di occupati è continuata nel primo trimestre dell’anno”. E’ quanto si legge nel Bollettino Economico di bankitalia. Il tasso di disoccupazione complessivo è rimasto stabile, aggiunge Bankitalia, per effetto della maggiore partecipazione al mercato del lavoro; tuttavia è ulteriormente diminuita la disoccupazione tra i giovani.
“Nonostante un rallentamento rispetto all’anno precedente, quando erano applicati in misura piena gli sgravi contributivi sulle nuove assunzioni, la tendenza all’aumento del numero di occupati è continuata nel primo trimestre dell’anno”. E’ quanto si legge nel Bollettino Economico di bankitalia. Il tasso di disoccupazione complessivo è rimasto stabile, aggiunge Bankitalia, per effetto della maggiore partecipazione al mercato del lavoro; tuttavia è ulteriormente diminuita la disoccupazione tra i giovani.
Prima della Brexit le imprese pianificano aumento investimenti
L’imprese italiane, prima della Brexit, apparivano propense ad aumentare l’entità degli investimenti. “Le nostre indagini, condotte prima dell’esito del referendum britannico, le imprese indicano di programmare nell’anno in corso un aumento degli investimenti (ancora storicamente bassi in rapporto al prodotto), favorito anche dal miglioramento delle condizioni di accesso al credito e dagli incentivi fiscali approvati lo scorso dicembre”, rimarca Bankitalia nel Bollettino Economico pubblicato oggi. Il ritmo di accumulazione sarebbe maggiore tra le imprese prevalentemente orientate al mercato interno e tra quelle di maggiore dimensione. Circa il 60 per cento delle imprese industriali programma un aumento della capacità produttiva degli impianti, motivato principalmente dalla percezione di un’evoluzione più favorevole della domanda. Le indagini mostrano però che l’incertezza sul quadro internazionale resta un fattore rilevante nel trattenere le imprese italiane dal procedere con maggiore decisione all’accumulazione di capitale.
L’imprese italiane, prima della Brexit, apparivano propense ad aumentare l’entità degli investimenti. “Le nostre indagini, condotte prima dell’esito del referendum britannico, le imprese indicano di programmare nell’anno in corso un aumento degli investimenti (ancora storicamente bassi in rapporto al prodotto), favorito anche dal miglioramento delle condizioni di accesso al credito e dagli incentivi fiscali approvati lo scorso dicembre”, rimarca Bankitalia nel Bollettino Economico pubblicato oggi. Il ritmo di accumulazione sarebbe maggiore tra le imprese prevalentemente orientate al mercato interno e tra quelle di maggiore dimensione. Circa il 60 per cento delle imprese industriali programma un aumento della capacità produttiva degli impianti, motivato principalmente dalla percezione di un’evoluzione più favorevole della domanda. Le indagini mostrano però che l’incertezza sul quadro internazionale resta un fattore rilevante nel trattenere le imprese italiane dal procedere con maggiore decisione all’accumulazione di capitale.