Bank of Japan dà il cambio alla Fed. E la Bce sta a guardare
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La Bank of Japan ha sopreso tutti con la decisione, presa nel corso della notte Europea, di incrementare la potenza di fuoco dello stimolo monetario annuale a 80 miliardi di yen dai 60-70 precedenti. Aumenteranno anche gli acquisti di titoli di Stato nazionali a 30 miliardi di yen con un allungamento della scadenza media a dieci anni. "Si chiude una porta e se ne apre un'altra" è il proverbio citato da Michael Hewson, chief market analyst di CMC Markets UK per commentare la decisione. "La Bank of Japan non ha gli stessi scrupoli della Bce a prendere provvedimenti per combattere la debolezza dell'economia e il basso livello di inflazione". I mercati hanno festeggiato la scelta, così come positivamente è stato accolto il dato sul Pil statunitense nel terzo trimestre diffuso ieri. Rimane una zona d'ombra, non piccola, l'Europa. "In Germania, nonostante la discesa del tasso di disoccupazione, sono cresciuti i timori di deflazione dopo la diffusione delle rilevazioni sui prezzi al consumo di ottobre, a +0,7% da +0,8% precedente per quanto riguarda il dato tendenziale". Secondo Hewson è invece un elemento positivo "la discesa dell'inflazione congiunturale, considerato il forte calo dei prezzi del Brent negli ultimi due mesi. I consumatori si ritroveranno qualche soldo in più in tasca". Un mini stimolo in attesa della riunione della Banca centrale europea, settimana prossima: "Ulteriori peggioramenti dei dati macroeconomici - conclude Hewson - aumenteranno le pressioni sulla Bce. Attenzione, in particolare, alle rilevazioni sui prezzi al consumo che verranno diffuse oggi".