Notizie Notizie Mondo Banche Usa: garantire tutti i depositi. Il piano

Banche Usa: garantire tutti i depositi. Il piano

21 Marzo 2023 10:07

Banche Usa e timore Bank Run: il piano per blindare tutti i depositi

Garantire tutti i depositi parcheggiati nelle banche Usa: è questo il piano a cui starebbe lavorando il Tesoro degli Stati Uniti, stando alle indiscrezioni riportate da Bloomberg. Un piano che potrebbe essere attivato, secondo il Treasury Department, nel caso in cui la crisi di fiducia che ha colpito il settore bancario americano a seguito del collasso di Silicon Valley Bank – ma anche per la minaccia rappresentata dal rischio di un fallimento dell’europea Credit Suisse – dovesse intensificarsi.

Al momento l’FDCI, Federal Deposit Insurance Corp, ovvero l’autorità federale di garanzia dei depositi Usa, dispone di una capacità di garanzia pari a 125 miliardi di dollari.

L’Autorità garantisce ogni deposito fino a un ammontare massimo, pari a 250.000 dollari.

Nel caso di Silicon Valley Bank e di Signature Bank, i depositanti sono stati blindati dalle autorità federali Usa.

Il Tesoro guidato da Janet Yellen, la Fed di Jerome Powell e l’FDIC hanno infatti preso la decisione di tutelare tutti i depositi parcheggiati presso le due banche, molti dei quali non assicurati.

Incubo corsa agli sportelli: titolo First Republic affonda di un altro -47%

Con la crisi di First Republic, e la paura di una ulteriore corsa agli sportelli da parte dei depositanti Usa, ora le autorità starebbero considerando l’opzione di garantire tutti i depositi Usa, almeno in via temporanea.

D’altronde, la decisione delle 11 principali banche Usa di blindare First Republic, depositando presso la banca 30 miliardi di dollari, dopo la liquidità di ben 70 miliardi di dollari assicurata dalla Federal Reserve e da JP Morgan non è stata infatti sufficiente a sedare l’ansia sul destino dell’istituto regionale.

Il titolo è affondato ieri di un altro -47%, a fronte del recupero dei titoli delle altre banche regionali, affossato da nuovi rumor, secondo cui il ceo di JP Morgan Jamie Dimon, in prima linea per arginare la corsa agli sportelli di First Republic, sarebbe ancora a caccia di finanziamenti.

La paura di un nuovo caso di bank run, corsa agli sportelli, scattata a seguito del crac di Silicon Valley Bank (SVB) e di Signature Bank è tale che l’associazione che rappresenta le banche piccole e medie degli Stati Uniti, ovvero la Mid-Size Bank Coalition of America, ha chiesto alle autorità di regolamentazione degli Stati Uniti di garantire tutti i depositi delle banche Usa per i prossimi due anni.

Nella missiva le banche americane hanno lanciato un appello alle autorità federali, scrivendo che, a loro avviso, una garanzia sui depositi fermerebbe la corsa agli sportelli che sta colpendo gli istituti minori, e stabilizzerebbe dunque il settore bancario.

Ma un annuncio del genere non fomenterebbe ulteriormente l’ansia dei depositanti e dei mercati?

Il valore totale dei depositi parcheggiati presso le banche Usa è di 18 trilioni di dollari circa.

Blindare tutti i depositi di banche Usa bypassando il Congresso?

Il dipartimento del Tesoro guidato da Janet Yellen, stando a quanto riporta l’articolo di Bloomberg, starebbe al momento controllando se le autorità federali abbiano a disposizione un potere sufficiente da attivare in caso di emergenza, per assicurare tutti i depositi anche oltre la soglia di 250.000 dollari garantita, senza che ci sia tra l’altro l’autorizzazione del Congresso degli Stati Uniti che, sulla questione, sarebbe profondamente diviso.

Secondo le fonti interpellate dall’agenzia di stampa, le autorità al momento non considererebbero ancora necessario un tale intervento. Detto questo, per arginare il rischio di una accelerazione della corsa agli sportelli e dunque della fuga dei depositi dalle banche Usa, le stesse autorità starebbero orchestrando una strategia di due diligence.

“Utilizzeremo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione – ha rassicurato intanto il portavcoe della Casa Bianca Michael Kikukawa, senza far riferimento ad alcuna misura specifica – Da quando la nostra amministrazione e le autorità di regolamentazione  sono intervenute con decisione, lo scorso weekend, abbiamo assistito a una stabilizzazione dei depositi presso le banche regionali di tutto il paese e, in alcuni casi, i flussi in uscita hanno invertito modestamente il trend”.

L’opzione Exchange Stabilization Fund

Tra le opzioni allo studio, quella di espandere il fondo Exchange Stabilization Fund, il fondo speciale del Tesoro Usa, a cui gli Stati Uniti attingono di norma per acquistare o vendere strumenti finanziari e per erogare prestiti, anche, ai governi stranieri.

E’ l’unico fondo soggetto alla piena autorità del segretario del Tesoro Usa, visto che le altre spese e gli altri finanziamenti devono sottostare alle decisioni del Congresso degli Stati Uniti.

Il fondo Exchange Stabilization Fund, creato negli anni 30, è stato utilizzato negli ultimi anni come garanzia per i prestiti di emergenza erogati dalla Fed.

“Grazie ai recenti e e decisivi interventi, la situazione si è stabilizzata, i flussi dei depositi stanno migliorando e gli americani possono avere fiducia nella sicurezza dei depositi”, ha dichiarato intanto un portavoce del Tesoro Usa.

Ma che molti in America e nel mondo temano che Silicon Valley Bank non sia stata un caso isolato, è un dato di fatto. E la stabilizzazione dei depositi, si sa, dipende dalla fiducia riposta dai depositanti verso le loro rispettive banche. Che questa fiducia sia stata minata e non sia più solida come prima è un altro dato di fatto.