Notizie Notizie Mondo Banche tedesche nella burrasca, Commerzbank cerca una scialuppa di salvataggio

Banche tedesche nella burrasca, Commerzbank cerca una scialuppa di salvataggio

13 Dicembre 2011 10:49

Siamo tutti sulla stessa barca, compresa la Germania. Questo enigmatico monito è stato lanciato ieri dal capo economista di Standard&Poor’s, Jean-Michel Six, il quale, ad una conferenza a Tel Aviv, ha affidato a Reuters il suo commento sui possibili scenari europei dopo l’accordo sull’unione fiscale. “Significativo” è l’accordo, secondo Six, ma “probabilmente serve un altro choc prima che tutti in Europa si rendano conto di essere nella stessa situazione. Per esempio”, ha aggiunto l’esponente di S&P, “una primaria banca tedesca potrebbe sperimentare difficoltà sul mercato”.

Commerzbank in bilico: possibili opzioni di salvataggio

Quale possa essere questa banca, lo dice sempre Reuters: si tratterebbe di Commerzbank,  esposta per 13 miliardi di euro al debito dei PIIGS, la quale starebbe negoziando degli aiuti di Stato da realizzarsi entro Natale. Il secondo istituto tedesco nell’ultimo trimestre avrebbe registrato un core tier 1 del 9,4% secondo i propri parametri, che però non coincidono con quelli dell’autorità bancaria europea. Stando all’EBA, infatti, Commerzbank ha ancora bisogno di 5,3 miliardi di euro entro la metà del 2012 per rientrare nei criteri richiesti (core tier1 al 9%). Ecco perché il governo tedesco si starebbe attivando per il salvataggio.
L’opzione, per l’istituto tedesco che da tempo afferma di non voler ricorrere a fondi pubblici per sanare la propria situazione, potrebbe quindi essere una “bad bank” di proprietà statale in cui far confluire gli asset danneggiati (Eurohypo).
Sempre secondo Reuters, il governo potrebbe anche intervenire riattivando il fondo anticrisi SoFFin, ora confluito nell’agenzia tedesca per la stabilizzazione dei mercati finanziari FMSA. La riattivazione del fondo, secondo le fonti dell’agenzia di stampa, sarebbe limitata fino alla fine del 2012, e sarebbe finalizzata al salvataggio delle banche di importanza sistemica. Se le voci fossero vere, Commerzbank – già salvata dal fondo nel 2008 con un’iniezione di 18,2 miliardi di euro di cui ha restituito 14,3 miliardi quest’estate – potrebbe essere tra le banche beneficiarie, anche se lo scorso ottobre il Ceo di Commerzbank Martin Blessing aveva fatto sapere che non avrebbe fatto appello al SoFFin una seconda volta.
L’alternativa potrebbe essere la quasi completa statalizzazione dell’istituto tedesco, che è già di proprietà governativa per il 25%, magari, come suggerisce la giapponese Nomura, attraverso la sottoscrizione sul mercato di emissioni di Commerzbank. Emissioni che nessun investitore, se non lo Stato, avrebbe interesse ad acquistare.

Il parere di Nomura su Commerzbank

Quanto a queste possibili misure di salvataggio, su cui peraltro non esiste ufficialità, Nomura è scettica, non ritenendo possibile né una manovra su Eurohypo né un intervento del SoFFin.  “Si tratterebbe di un bailout politicamente difficile in questo momento, anche se non impossibile”, commenta l’istituto di credito nipponico, che conferma la view ribassista già anticipata dal downgrade del titolo (reduce) dopo i risultati del terzo trimestre di Commerzbank, che aveva riportato un ammanco di 2,9 miliardi di euro. Tanto peggio ora, che l’ammanco è stato quantificato in 5,3 miliardi e con la possibilità, per Nomura, di un buco da 3,5 miliardi di euro da ripianare con l’emissione di debito anche dopo l’attuazione di tutte le possibili misure per il risanamento dei conti. Il price target, secondo l’istituto giapponese, è da rivedere al ribasso a 1 euro (dagli attuali 1,22) con oscillazioni tra un minimo di 0,5-0,8 euro e un massimo di 1,5.

Banche tedesche: 13,1 miliardi di euro cercasi

Commerzbank non è l’unica banca tedesca a navigare in cattive acque. Nel complesso, infatti, sei dei 13 istituti teutonici sottoposti a stress test devono racimolare 13,1 miliardi di euro per allinearsi al core tier 1 del 9% richiesto dall’EBA, in uno scenario in cui le banche europee in totale devono rifinanziarsi di 114,7 miliardi complessivi. La principale banca tedesca, Deutsche Bank, deve trovare 3,2 miliardi di euro e si dice convinta di riuscirci entro la fine dell’anno, per rafforzarsi ulteriormente nel 2012. 2,49 miliardi di euro sono stati richiesti anche a Norddeutsche Landesbank Girozentrale, 1,5 miliardi a Landesbank Hessen-Thueringen, 353 milioni alla principale banca di credito cooperativo tedesca DZ Bank e 224 milioni all’istituto di proprietà statale WestLB.
Sdegnoso riguardo all’attendibilità dei criteri dell’autorità bancaria europea è stato il commento di Michael Kemmer, capo dell’associazione delle banche tedesche BdB: “Gli stress test non sono serviti a stabilizzare il mercato – ha commentato Kemmer in una email diffusa agli organi di stampa – e il lungo e caotico processo [degli stress test dell’EBA] ha rafforzato l’impressione che in realtà ogni risultato sia raggiungibile”.