Notizie Notizie Italia Banche Popolari: la riforma è legge, ora le fusioni. Titoli positivi a Piazza Affari

Banche Popolari: la riforma è legge, ora le fusioni. Titoli positivi a Piazza Affari

25 Marzo 2015 09:22
Il sistema bancario italiano si appresta a cambiare volto. Ieri sera il Senato ha approvato il decreto che trasforma gli istituti popolari con attivi superiori a 8 miliardi di euro in società per azioni. Una rivoluzione che, come atteso da istituzioni e analisti, dovrebbe favorire il consolidamento del comparto bancario tricolore.
 
I punti chiave. Le banche coinvolte sono 10: Banco Popolare, Ubi Banca, Bper, Bpm, Popolare di Sondrio, CreVal, Popolare dell’Etruria, Popolare di Vicenza, Veneto Banca e Popolare di Bari. Tutti questi istituti hanno attivi superiori a 8 miliardi di euro e avranno 18 mesi di tempo per trasformarsi in Spa. Tempistica che partirò quando entreranno in vigore i decreti attuativi disposti dalla Banca d’Italia, che si presume verranno stilati in tempi brevi.
Un altro punto fondamentale è quello che le popolari potranno introdurre una norma cosiddetta “anti scalata”. Il diritto di voto in assemblea, per i primi 24 mesi, non potrà essere esercitato per una quota di azioni superiore al tetto del 5%. Sparisce quindi il voto capitario che fino adesso aveva regolato le assemblee delle banche popolari. 
Ora le fusioni. Ora il mercato si attende un’ondata di fusioni. Secondo Il Sole 24 Ore il perno del riassetto sarà la Popolare di Milano, ma un ruolo di primo piano sarà rivestito anche dal Banco Popolare e dalla Popolare dell’Emilia Romagna. Senza dimenticare Ubi Banca, ormai vista come il candidato numero uno per un’eventuale fusione con Mps. Qualche settimana, in vista dell’approvazione del decreto legge, Goldman Sachs aveva alzato a buy il giudizio su Bpm e aveva inserito Bper nella sua lista “conviction buy list”. 
A Piazza Affari. Dall’annuncio del Governo i titoli delle banche popolari hanno guadagnato a Piazza Affari circa 40 punti percentuali. “Questo rally riflette la nostra stima di un RotE per il settore pari al 7%, che dopo le probabili fusioni potenzialmente potrebbe aumentare al 9,2%”, avevano commentato gli esperti di Goldman. Oggi i titoli, dopo l’approvazione del Senato, hanno ripreso la corsa: Banco Popolare guadagna l’1,10% a 14,65 euro, Bper il 2% a 8,205 euro, Bpm l’1,70% a 0,975 euro, Ubi Banca lo 0,60% a 7,245 euro.