Banche italiane intrappolate nel rischio sovrano, Citi taglia eps 2011 e target price
Le banche italiane finiscono sotto la lente di Citigroup, che ha tagliato i target price e le stime 2011-12 di utile per azione dei principali istituti di credito del Belpaese. I titoli delle banche italiane nell’ultimo mese hanno sottoperformato del 7% i concorrenti europei in scia all’accendersi delle paure sul debito sovrano. “Esiste una forte correlazione tra la debole perfomance borsistica e l’allargamento dello spread tra il Btp italiano a dieci anni e il Bund tedesco”, spiega il broker americano in una nota raccolta da Finanza.com. Questa mattina lo spread Btp-Bund viaggia in area 320 punti base contro i 150 punti base registrati in media negli ultimi 12 mesi.
Secondo Citigroup, l’esposizione delle banche italiane alla Periferia europea è irrilevante, mentre quella verso il debito italiano rappresenta circa il 9% degli asset complessivi. Secondo gli ultimi dati, Intesa SanPaolo è l’istituto più esposto al debito nazionale con 54 miliardi di euro. Seguono Unicredit (43 miliardi), Ubi Banca (10 miliardi), Banco Popolare (9,17 miliardi) e Mediobanca (4,4 miliardi). Il commento di Citi è chiaro: “l’incremento del rendimento delle obbligazioni italiane è alla base di un forte aumento nei costi di rifinanziamento che minaccia il recupero del net interest income”.
Gli esperti sottolineano che l’Euribor sta salendo ma l’apprezzamento non è ancora abbastanza forte e la crescita dei volumi delle grandi banche è ancora limitata. “Le banche dovrebbero dedicarsi ad una politica più aggressiva di contenimento dei costi per controbilanciare parzialmente la debolezza dei ricavi”, scrive il broker Usa che per il secondo trimestre 2011 si aspetta una lieve flessione del net interest income in scia all’aumento dei costi di rifinanziamento e ad una limitata crescita dei volumi.
In questo quadro, Citigroup ha tagliato le stime di utile per azione e i target price: Intesa SanPaolo (eps 2011 a 0,16 da 0,22 euro, target 1,90 da 2,16 euro), Unicredit (eps 2011 a 0,14 da 0,17 euro, target 1,50 da 1,90 euro), Mps (eps 2011 a 0,05 da 0,07 euro, target 0,60 da 0,80 euro), Banco Popolare (eps 2011 a 0,09 da 0,11 euro, target 1,45 da 2,20 euro), Ubi Banca (eps 2011 a 0,25 da 0,35 euro, target 3,80 da 5,90 euro). “Abbiamo anche cambiato il nostro risk code a Speculative per tutte le banche visto che il focus è anche sul rischio sovrano e non solo sui fondamentali”, chiariscono gli esperti.
Infine, conclude Citigroup, “crediamo che gli investitori avranno bisogno di vedere una stabilizzazione delle condizioni macro/debito sovrano prima che le banche italiane tornino di moda”.