Banche italiane: per Equita c’è un eccesso di ottimismo tagliati rating di Ubi, CreVal e Banco Bpm
C’è un eccesso di ottimismo sulle banche italiane, su cui è bene adottare invece un approccio prudente. E’ il parere degli analisti di Equita che oggi hanno ridotto del 9% le stime sul comparto e abbassato il giudizio al gradino underweight dal precedente neutral, dopo che era stato già tagliato lo scorso 5 ottobre a seguito dell’addendum della Bce sulle politiche di accantonamento. “Adottiamo un approccio ancora più prudente sulle banche perché sia a breve che medio termine l’outlook per gli utili resta molto debole”, affermano nel rapporto diffuso oggi. Tra i singoli titoli del settore, Equita ha tagliato il rating di Banco Bpm, Credito Valtellinese e Ubi Banca, portandolo a hold dal precedente neutral.
Tre le ragioni di una maggiore prudenza sulle banche italiane. In primis, il consenus sugli 2019 è secondo gli esperti di Equita sovrastimato del 16% e sconta uno scenario troppo ottimistico in termini di costo del credito. Inoltre, i risultati del terzo trimestre, in arrivo nelle prossime settimane, rischiano di confermare la polarizzazione del settore fra banche, come Intesa Sanpaolo, Credem e Unicredit, che hanno anticipato il derisking e sono in grado di avvicinare il costo del capitale e quelle, come Ubi, Banco Bpm, Bper Banca e Credito Valtellinese, che ancora stentano a raggiungere il break-even. Infine, le valutazioni: da inizio anno le banche italiane hanno registrato una performance relativa molto forte.
A questi elementi si aggiungono poi le incertezze regolamentari sulle politiche di riserva e sull’adeguatezza dei livelli di copertura che saranno chiariti solo nei primi mesi del 2018. Per queste ragioni, “riduciamo le stime di utile 2018-19 mediamente del 9% incorporando uno scenario più prudente sul costo del rischio (da 71-64 a 76-71 punti base)”.