Banche Italia: crediti deteriorati sfiorano i 140 mld di euro, tasso di copertura da monitorare
Indicazioni negative per le banche italiane dall’aggiornamento semestrale dello studio di PricewaterhouseCoopers (Pwc) sul mercato dei “non performing loan” delle banche del Belpaese. I crediti bancari in sofferenza delle banche italiane hanno toccato i 139,8 miliardi di euro, con una crescita su base annua del 22,3%. L’incremento registrato negli ultimi 12 mesi ha così confermato il trend in atto dal 2008.
Da quando è deflagrata la bomba dei mutui subprime Usa e con essa la crisi economica globale, i crediti deteriorati iscritti nei bilanci degli istituti di credito sono passati dai 41,3 miliardi del 2008 ai quasi 140 del 2013. Il tasso di crescita medio annuo è stato del 31%. La maggior parte dei 140 miliardi di euro di sofferenze è detenuta dalle prime 3 banche italiane.
A luglio 2013 il rapporto delle sofferenze lorde sul totale crediti era del 7,2%, valore anch’esso in rialzo dal 5,7% del luglio 2012. Interessante scorporare i dati aggregati, valori che evidenziano e certificano chi in questa fase stia maggiormente pagando gli effetti negativi della crisi. Ripartendo per segmento di clientela si scopre infatti che con il 12,9% sono le PMI quelle che hanno il rapporto sofferenze lorde sul totale crediti peggiore. Le grandi imprese hanno un rapporto dell’11,3%, la metà (6%) per la clientela retail.
Non è solo il valore totale delle sofferenze a pesare sulle banche tricolori: anche il tasso di copertura delle sofferenze è una voce da monitorare. Tra i primi 20 istituti di credito del Paese il rapporto di copertura delle sofferenze si discosta significativamente da banca a banca. Se il ratio medio si attesta al 52,9%, il Banco Popolare si colloca in fondo alla graduatoria con un tasso di copertura che si attesta al 38%. Di contro Intesa SanPaolo appare essere in questa fase la banca con il management più conservativo, con un tasso di copertura delle sofferenze nell’ordine del 64%.
Con l’eccezione di BNL, i risultati del primo semestre 2013 mostrano un aumento del rapporto sofferenze nette per tutte le banche. Da una media del 3,3% nel 2012, nel 2013 si è giunti al 3,6% medio.
L’aumento dei crediti deteriorati e i possibili risvolti negativi sui ratio patrimoniali di questa tendenza hanno spinto le banche italiane, in leggero ritardo, ad iniziare a migliorare i loro livelli di copertura delle sofferenze di oltre il 10% (in media dal 2010). Certo, se il 39,1% di copertura del 2009 è molto meno dei valori attuali, è altresì vero che il 65,7% del 2007 appare ancora un valore particolarmente lontano.