Banche e CNH in spolvero sul Ftse Mib
Tentativo di risalita dei titoli del settore bancario che trova sponda nel rally dei Btp. A dare slancio alla carta italiana – con spread sceso in area 266 pb – sono le dichiarazioni concilianti di Matteo Salvini. Il leader leghista e vice premier ha dichiarato questa mattina che è pronto a dialogare con Macron e Merkel per cambiare le regole Ue. Cambiare le regole “con tutti quelli che ci stanno. Ragiono anche con Merkel e Macron”, ha detto Salvini a Rtl 102.5. Settimana scorsa le dichiarazioni dello stesso Salvini sul possibile sforamento del tetto del 3% di deficit avevano spinto lo spread fino a 290 pb. Focus anche alle ultime indicazioni sul caso Carige, con l’emergere di un maggiore ottimismo su una soluzione privata, probabilmente con la possibile sponda del governo sotto forma di un bonus fiscale (700 milioni) da mettere sul tavolo della trattativa con i fondi o banche italiane di dimensione simile a Carige. Mossa che necessiterà del via libera dell’Ue. Su Carige si è espresso nuovamente anche Salvini affermando che la Lega è pronta a sostenere un eventuale intervento pubblico se in tempi brevi non si dovessero affacciare nuovi, veri, affidabili capitali privati.
Tra i singoli titoli spicca il +3% di UBI Banca, seguita da Unicredit a +2,6%. Su quest’ultima le ultime notizie stampa vedono l’istituto al lavoro per contrastare l’eventuale azione dei fondi attivisti soci della banca. Sulle colonne del Sole 24 Ore di oggi, si parla di un confronto tra i vertici di Unicredit e gli advisor Jp Morgan e Goldman Sachs per valutare eventuali misure da prendere in modo da scongiurare l’intervento di fondi attivisti che, puntando l’indice sulla sottovalutazione in Borsa della banca. L’obiettivo di Mustier sarebbe quello di liquidare tutte le partecipazioni finanziarie che generano plusvalenze in modo da rintuzzare le eventuali richieste di fondi attivisti.
Sul parterre di Piazza Affari si muove in deciso rialzo Cnh Industrial resta tra i migliori titoli del Ftse Mib, con un rialzo del 4% in area 8 euro, in scia all’annuncio di riavviare il programma di buyback per un massimo di 700 milioni di dollari. “Una notizia positiva”, commentano da Banca Akros che confermano la raccomandazione ‘accumulate’, con prezzo obiettivo di 10,5 euro. “Il driver più importante per il titolo resta però la guerra commerciale e i prezzi delle materie prime”, aggiungono da Akros.