Notizie Notizie Mondo Banche di tutto il mondo esposte al crac Madoff

Banche di tutto il mondo esposte al crac Madoff

15 Dicembre 2008 08:57

Crac Madoff parte due: la conta dei danni. Si sta svolgendo in queste ore un primo sommario conteggio degli effetti catastrofici del crollo del castello di carte messo in piedi da Bernard Madoff, accusato, per lo schema piramidale posto in essere dalla sua società di gestione, di una frode di 50 miliardi di dollari.


A essere coinvolte sono soprattutto le società di gestione di fondi di fondi hedge (in molti casi di derivazione bancaria) che si erano affidati all’ex presidente del Nasdaq, ma anche numerosi istituti bancari. I nomi che circolano sono quelli di alcune delle più grandi e prestigiose istituzioni finanziarie mondiali. Nella maggior parte dei casi la conta dei danni è frutto tuttavia solo di stime, effettuate in assenza di comunicazioni ufficiali.


Nell’occhio del ciclone ci sarebbero anche gruppi italiani, tanto da indurre la Consob a valutare l’impatto potenziale sul sistema finanziario italiano. Certa, perchè ufficializzata in una nota, l’esposizione diretta da 75 milioni di euro di Unicredit, la cui divisione di asset management Pioneer Investment avrebbe invece alcuni fondi esposti indirettamente tramite feeder funds, ossia fondi replicanti creati da Madoff. “Questi ultimi – chiarisce una nota del gruppo – non sono tuttavia presenti in alcun portafoglio dei fondi di fondi hedge di diritto italiano”. L’esposizione dei clienti italiani risulta pertanto pari a zero. Preoccupa anche il legame di Banco Popolare, tramite Aletti Gestielle Alternative, con Union Bancaire Privèe, gruppo elvetico per il quale si stima un’esposizione verso Madoff di un miliardo di euro. I due gruppi avevano infatti stretto un’alleanza nella gestione di fondi di fondi hedge. Ha invece smentito di essere esposta la Bsi del gruppo Generali.


Tra i pochi gruppi europei a dare una prima quantificazione dell’impatto Banco Santander e Bnp Paribas. Il crac Madoff mette a rischio 2,33 miliardi di euro di fondi gestiti da Banco Santander, quelli dei clienti del fondo speculativo Optimal Strategic. Bnp Paribas ha invece chiarito che pur non avendo alcun investimento diretto nei fondi gestiti dal finanziere americano, risulta esposta a causa delle attività di mercato e di prestiti collaterali a fondi che vi hanno investito per un valore complessivo di 350 milioni di di euro.


Il gioco delle stime non tiene però conto del fatto che alla fine a risultare colpiti potranno essere anche istituti attualmente non esposti. E’ il caso ad esempio di quanti hanno richiesto il rimborso delle quote nei mesi scorsi e che potrebbero vedersi costretti a restituirli qualora le autorità dovessero individuare la data del fallimento tecnico in un momento precedente.