I bancari europei snobbano i guai di SocGen
Attese da giorni sono infine arrivate novità dal fronte delle svalutazioni nei bilanci bancari. Per ora almeno è stata la volta della francese Société Générale, ma il mercato non ha reagito coralmente agli annunci dell’istituto francese. Anzi, la natura eccezionale e isolata dei fattori che impatteranno sui conti di SocGen non ha lasciato traccia sugli altri finanziari europei, tra i migliori a livello continentale,.
La banca ha annunciato 2,05 miliardi di svalutazioni legate alla crisi del credito globale, ma anche tolto il velo su una frode perpetrata da uno dei suoi trader che avrà un impatto sugli utili prima delle tasse di 4,9 miliardi di euro. Una nota dell’istituto spiega la natura del buco come effetto di operazioni effettuate dal dipendente oltre il limite consentito su future sugli indici azionari europei. Nella sua opera il trader sarebbe stato aiutato dalla sua conoscenza delle procedure di controllo derivanti dalla sua passata esperienza nel middle-office. Sulle posizioni assunte da tale trader non ci sono però esposizioni residue. In un commento a caldo raccolto da Finanza.com, un analista ha sottolineato che le perdite registrate da SocGen alimentano domande sulla qualità del risk management interno. Non si può quindi parlare di problemi a livello di sistema.
SocGen presenterà i risultati del 2007 il prossimo 21 febbraio ma prevede di chiudere l’esercizio con utili compresi tra i 600 e gli 800 milioni di euro. Le contromosse predisposte dall’istituto francese prevedono un aumento di capitale di 5,5 miliardi. Non ci saranno comunque interventi sulla politica dei dividendi. Il gruppo ha infatti confermato che la cedola 2007 si manterrà in linea con l’obiettivo di pay-out ratio del 45%.