Banca d’Italia: nel 2014 segnali di ripresa, ma non ancora al Sud
“La flessione del Pil registrata nel 2013 ha interessato tutte le aree del Paese, ma in modo decisamente eterogeneo tra le ripartizioni. È stata più ampia, e si è accentuata rispetto all’anno precedente, nel Mezzogiorno (-4%; era stata di -2,9 nel 2012); si è attenuato il calo al Centro (-1,8 dal -2,5 dell’anno prima), nel Nord Est (-1,5 dal -2,5 del 2012) e soprattutto nel Nord Ovest (-0,6 dal -2,3 dell’anno precedente)”. E’ quanto si legge all’interno del rapporto di Banca d’Italia sull’economia delle regioni italiane nel 2013.
“Per il 2014 – prosegue Via Nazionale – emergono segnali ancora moderati di ripresa, che sono però ancora differenziati tra le diverse aree. In base agli indicatori disponibili, il riavvio dell’attività delle regioni centro-settentrionali non si è ancora esteso a quelle meridionali, riflettendo anche la loro minore apertura agli scambi internazionali”.
Banca d’Italia rileva che “nell’anno appena trascorso, le esportazioni sono aumentate al Nord, rimaste pressoché stabili al Centro, calate nel Mezzogiorno. La flessione dei consumi e degli investimenti, comune a tutte le aree, è stata più accentuata nel Meridione. Il valore aggiunto dell’industria in senso stretto ha fatto registrare una flessione in tutte le aree, più intensa nel Mezzogiorno e al Centro. Nelle regioni centro-settentrionali sono però tornati a crescere gli ordinativi nel corso dell’anno, trainati dalla componente estera, accompagnati da un decumulo delle scorte; anche nel Mezzogiorno si è registrata una ripresa degli ordinativi durante l’anno, sebbene più lenta che nelle altre aree”.
E ancora “nelle costruzioni la diminuzione del valore aggiunto è stata più accentuata nelle regioni meridionali rispetto al resto del Paese; nei servizi il valore aggiunto si è contratto in tutte le ripartizioni, con un calo significativo nel Meridione, ma con l’eccezione del Nord Ovest, dove è cresciuto dell’1,1%. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto nel 2013 il 19,7% nel Meridione e il 9,1 al Centro Nord; per i giovani fino a 29 anni è rispettivamente pari al 43 e al 23%”.
“La flessione dei prestiti bancari – prosegue il rapporto – è risultata nel 2013 più pronunciata nel Nord Ovest, dove le imprese hanno però fatto un più intenso ricorso al mercato obbligazionario; è stata meno marcata nel Mezzogiorno. I dati relativi al primo trimestre dell’anno in corso indicano, in tutte le macro-aree, un’attenuazione della contrazione dei finanziamenti alle imprese manifatturiere e a quelle dei servizi. Sull’andamento dei prestiti, secondo i sondaggi, hanno pesato meno che in precedenza le condizioni di offerta del credito alle imprese, soprattutto nel Nord Est e nel Mezzogiorno”.