Azionario globale soffre sell off peggiore da 2016. Yellen: prezzi alti per azioni e immobili commerciali
Shock sui mercati per i forti sell off che da giorni si stanno abbattendo contro l’azionario e i bond a livello globale.
C’è chi evoca il periodo appena precedente al crash del 1987; chi parla da tempo della zampata che l’orso avrebbe sferrato al mercato obbligazionario; chi cita l’aumento della volatilità come segnale nefasto di quanto potrebbe ancora accadere.
Come non ripensare inoltre alla previsione scioccante di Albert Edwards, strategist di Société Générale, che ritiene che la situazione sia talmente insostenibile da credere che i tassi sui Treasuries, dopo la fase rialzista attuale, crolleranno fino a -1%? E che la crisi farà tornare sia l’Europa che gli Stati Uniti in deflazione?
C’è poi anche chi motiva i crolli recenti non tanto con il livello raggiunto dai tassi – in particolare quelli Usa viaggiano al record in quattro anni, dopo essere saliti fino al 2,8% – ma con la velocità a cui tali valori sono stati toccati.
Sicuramente i termini più usati a Wall Street e non solo sono aumento tassi, reflazione, Federal Reserve, mercato orso, bolle speculative, crisi.
Spaventano le vendite sull’azionario globale, le più forti dal 2016.
E per capire il sentiment, basta guardare a quanto sta accadendo agli indici azionari Usa: stamattina i futures sul Dow Jones sono arrivati a cedere fino a -250 punti, dopo che, nella sola sessione di venerdì, il Dow Jones era scivolato di 665,75 punti, -2,5%, riportando la seduta peggiore dal giugno del 2016; lo S&P 500 aveva sofferto la sessione peggiore dal settembre del 2016 e per il Nasdaq i cali erano stati i più forti dall’agosto del 2017.
Su base settimanale, la performance è stata inoltre per Wall Street la peggiore in due anni: il Dow Jones è sceso -4,1%, lo S&P -3,9%, il Nasdaq -3,53% e oggi l’effetto domino è stato evidente sia alla borsa di Tokyo che, in generale, per l’azionario dell’Asia-Pacifico.
Il sentiment negativo si estende anche all’Europa e l’indice indice Ftse Mib di Piazza Affari cede in apertura più dell’1%.
In generale, l’indice Stoxx Europe 600 perde per la sesta sessione consecutiva scivolando al minimo in oltre due mesi.
Gli investitori non trovano conforto nel Bitcoin, tutt’altro, che viaggia sotto la soglia di 8.000 dollari, dopo i profondi sell off che hanno investito anche il mondo delle criptovalute.
Tra gli altri indici, il DAX tedesco testa il valore più basso in quasi 19 settimane, riportando anch’esso la sesta seduta in rosso.
Si placa invece oggi il sell off sui governativi core europei: ciò permette ai tassi dei Bund decennali di scendere al ritmo più forte in quasi settimane, attestandosi allo 0,74%, e ai tassi dei bond britannici decennali a calare all’1,57%, segnando la prima flessione in quasi due settimane. Il calo è inoltre il più sostenuto in quasi tre settimane.
Tutto questo mentre, oltre alla carrellata delle opinioni di strategist ed economisti, si mettono in evidenza anche le parole di Janet Yellen, ormai ex numero uno della Federal Reserve (il 3 gennaio la presidenza è passata in via ufficiale a Jerome Powell).
Yellen ritiene che, in particolare, le valutazioni dell’immobiliare commerciale e delle azioni Usa siano elevate. Tuttavia, aggiunge nel corso di un’intervista rilasciata alla trasmissione di CBS “Sunday Morning” registrata venerdì scorso 2 febbraio, poco prima di lasciare le redini della Banca centrale Usa, a suo avviso non si può parlare ancora di bolla.
“Beh, non voglio dire che (i prezzi) siano troppo alti. Voglio dire che sono alti – ha precisato – I ratio prezzi-utili sono vicini alla parte alta dei loro range storici”.
Cosa dovrebbero fare, in questa situazione, gli investitori?
“Dovrebbero essere attenti e diversificare gli investimenti. Quello che notiamo è una probabile resilienza dell’economia e del sistema finanziario..A tal proposito, abbiamo un sistema bancario che è molto più forte e meglio capitalizzato e anche più capace di far fronte a uno shock, rispetto al periodo precedente la crisi finanziaria”.
Yellen parla in occasione di un’altra intervista rilasciata a PBS Newshour, in cui tiene a puntualizzare che sull’azionario – pur non volendo parlare di bolla – “le valutazioni degli asset potrebbero cambiare. Non sto dicendo che ciò accadrà, ma non posso escluderlo”.