Azionario europeo ha il sostegno macro e forex. Citi: per 2018 performance migliore dal 2009
La debolezza dell’euro che, nel bucare la soglia di $1,20, si attesta al minimo in più di una settimana, fa da assist all’azionario europeo, che prosegue la fase rialzista del nuovo anno.
L’indice di riferimento Stoxx Europe 600 estende i guadagni della scorsa settimana, quando ha riportato il rally (su base settimanale) più forte dal mese di aprile.
Attenzione alla nota positiva di Citi che, nel fissare per l’indice Stoxx Europe 600 un target price di 460 punti entro la fine di dicembre, prevede per il listino la performance su base annua migliore dal 2009, anno in cui l’azionario europeo recuperò dopo la stangata dei sell provocata dalla crisi finanziaria globale.
Gli strategist di Citi prevedono anche che il trend che l’azionario europeo riporterà rispetto a quello di Wall Street sarà il migliore in 13 anni.
Citi spiega l’ottimismo, affermando che è possibile che gli economisti stiano sottovalutando la portata della ripresa economica dell’Eurozona. Una ripresa che, secondo gli esperti, aiuterà gli utili delle aziende a crescere del 15% quest’anno, consentendo in particolare alle società europee esportatrici anche di compensare qualsiasi effetto negativo dovesse presentarsi a causa di un euro più forte.
Proprio oggi dal fronte macroeconomico sono arrivati alcuni dati positivi, come quelli relativi alle vendite al dettaglio in Eurozona e all’indice Sentix, che misura che misura il sentiment di 2.800 investitori ed analisti sull’andamento dell’economia di Eurolandia.
I dati hanno smorzato i timori legati all’inflazione ostinatamente bassa nell’area e al dato relativo agli ordini alla fabbrica in Germania, che hanno riportato un calo a sorpresa.
Azionario europeo: Piazza Affari più cauta
Il Ftse Mib mostra una certa cautela dopo essere partito in solido rialzo (+0,5%) e aver testato il record in due mesi, ovvero dall’inizio di novembre, a quota 22.833 punti.
Ancora una volta Piazza Affari vede protagonisti i titoli del settore automobilistico, in primis FCA, che sfonda anche la barriera dei 18 euro, viaggiando su nuovi massimi storici. Vive le speculazioni sul futuro del colosso guidato da Sergio Marchionne, con gli investitori che attendono a questo punto le parole che l’AD potrebbe proferire sul futuro dell’azienda la prossima settimana, in occasione del Salone di Detroit.
Indietreggiano i titoli del settore oil come Eni e Saipem mentre tra i bancari, l’attenzione è rivolta a Creval e alle novità che interessano anche la Banca Popolare di Sondrio.
Su Creval, a partire dalla giornata di oggi è efficace il raggruppamento di 1 nuova azione ogni 10 vecchie possedute, in attesa dell’operazione dell’aumento di capitale fino a 700 milioni di euro, che dovrebbe essere lanciata nel primo trimestre di quest’anno.
In una nota diramata stamattina, Equita ha reiterato il rating sul titolo Creval a “hold” e il target price a 2,3 euro sull’azione.
Riguardo a Popolare di Sondrio, attenzione alla lettera tradizionale di inizio anno inviata agli azionisti dalla banca.
Nella missiva, il presidente Francesco Venosta e il consigliere delegato Mario Alberto Pedranzini hanno definito il 2017 un buon anno, parlando di una qualità del credito in significativo miglioramento, anche per merito del consolidarsi della ripresa economica.
Inoltre, “la Popolare di Sondrio ha ricevuto dalla Bce, in ambito Srep, la notifica relativa ai livelli minimi da rispettare su base consolidata: 8,375% per il Cet1 e 11,875% per il Total Capital ratio, a fronte dei nostri coefficienti prudenziali che, al 30 settembre 2017, si sono posizionati ben al di sopra di tali soglie, e cioè: 11,59% per il CET1 ratio e 13,77% per il Total Capital ratio”. Si tratta di “un aspetto molto importante che dimostra la solidità della banca, considerando pure come i coefficienti siano cresciuti, quasi interamente, per effetto di autofinanziamento da utili correnti”.
Il titolo perde tuttavia terreno.
Nel testo si legge comunque anche che “la redditività, seppure soddisfacente, risente della pesante decurtazione di alcune decine di milioni per oneri legati alla stabilizzazione del sistema bancario italiano”.
Focus a Piazza Affari anche su Telecom Italia.
Equita ricorda che il piano di esuberi è in fase di definizione, e riporta le indiscrezioni stampa, che segnalano esuberi attorno alle 3000 unità nel triennio. Per la precisione, secondo i rumor, “il piano prevederebbe circa 5000 esuberi e 2000 assunzioni di giovani, con un impatto netto di circa 3000 persone nel triennio. Si tratterebbe di una conferma del trend del periodo 2015-2017 (personale domestico calato da 53K a 50K unità).
Riguardo al Ftse Mib, i titoli migliori dell’indice sono Pirelli, Tenaris, Leonardo e Brembo, mentre peggiori sono Campari -1,02%, Atlantia -0,66%, Exor -0,53%, STM -0,51%.
Su Atlantia nella giornata di oggi la Cnmv, Consob spagnola, dovrebbe esprimersi sulla autorizzazione concessa lo scorso 9 ottobre all’Opas di Atlantia su Abertis senza il consenso preventivo del governo di Madrid. Secondo alcune fonti, l’autorizzazione non avrebbe dovuto essere concessa, in quanto Atlantia non aveva sollecitato il via libera a procedere al ministero spagnolo delle infrastrutture e dei trasporti e dell’energia. Atlantia aveva scritto ai ministeri che le richieste erano avvenute “in segno di rispetto per le Autorità spagnole e di massima disponibilità affinché il procedimento di offerta non sia rallentato”.