Avviso a trader e investitori retail su XIV: attenti a scommessa trading più pericolosa al mondo
Attenzione a riporre troppe speranze sul trend del XIV, l’ETN che è balzato fino a +87% dall’inizio dell’anno, e la cui performance è inversamente proporzionale al VIX, ovvero il CBOE Volatility Index, noto anche come indice della paura.
Continuare a puntare su tale strumento finanziario potrebbe infatti, secondo alcuni strategist che sono stati intervistati da Cnbc, provocare perdite massicce, nel caso in cui si verificasse un aumento della volatilità.
Chi punta su tale ETN scommette infatti sull’ipotesi che la volatilità rimarrà bassa. Ma Boris Schlossberg, strategist della divisione macro presso BK Asset Management, lo dice chiaramente: quella sull’XIV potrebbe essere “la scommessa di trading più pericolosa al mondo”.
Il motivo? Il valore di tale parametro “ha già segnato un forte rally, visto che la volatilità (sui mercati) è stata molto bassa”. Ma, a questo punto, “è molto probabile che la volatilità salirà”.
Schlossberg basa il suo avvertimento sul proprio outlook, secondo cui la volatilità sarebbe ormai destinata a riprendersi dai livelli minimi record in cui ha oscillato finora, nel corso del 2017.
“Si tratta di una scommessa di trading semplicemente pericolosa da un punto di vista macro. Con le banche centrali che inizieranno ad alzare i tassi, assisteremo a una maggiore volatilità, e questo (prodotto) attraverserà giorni davvero negativi”.
Ma come funziona l’XIV? Per spiegare la dinamica di tale strumento, bisogna partire dal VIX, che utilizza i prezzi delle opzioni sullo S&P 500, al fine di misurare le aspettative sulle variazioni che interesseranno il listino nei 30 giorni successivi.
Ora, visto che le opzioni sono usate più comunemente non tanto per speculare su fasi rialziste dei mercati, ma piuttosto per fare hedging contro le fasi ribassiste, il VIX ricalca anche l’interesse degli investitori verso l’acquisto di “una protezione per il loro portafoglio”, nel breve periodo.
Il punto è che quando si va ad esaminare prodotti che replicano il VIX, e che possono essere acquistati o venduti, il quadro si fa più complesso. E questo perchè, come spiega un articolo di Cnbc, “lo stesso livello del VIX è semplicemente il risultato di una equazione matematica, piuttosto che un indice che ricalca gli asset che vengono acquistati e venduti. Ora, un ipotetico trader che pensasse a un trend più rialzista del VIX rispetto a quanto atteso dai mercati, in relazione a un determinato arco temporale, potrebbe semplicemente acquistare un contratto futures (sul VIX)”.
Ma il problema è che i futures sul VIX replicano qualcosa che è diverso dal VIX stesso, e dunque possono muoversi in modo diverso rispetto all’indice.
“Per esempio, immaginiamo che nel paese Freedonia sia stato deciso di indire le elezioni il prossimo lunedì (per esempio lunedì 17 luglio) e che tali elezioni siano così importanti al punto che il loro risultato scatenerà una forte risposta del mercato, in una direzione o nell’altra, che tuttavia scatterà solo nella sessione di lunedì. Dal momento che il VIX replica i movimenti attesi nei 30 giorni successivi, l’annuncio delle elezioni dovrebbe causare un suo netto rialzo. Tuttavia, visto che i contratti futures sul VIX con scadenza a luglio riflettono le speculazioni sul livello che il VIX avrà il prossimo 19 luglio, questi futures potrebbero muoversi di meno, o rimanere anche fermi (d’altronde, come affermato poco fa, le aspettative sono su forti variazioni di mercato limitate alla giornata di lunedì 17 luglio).
Essendo tra l’altro il futuro meno certo del presente, di norma i futures sul VIX che scadono in una data più lontana nel tempo presentano valori maggiori, rispetto a quelli che si riferiscono a una data più vicina. Per esempio, nella sessione di venerdì 7 luglio il VIX veniva scambiato a 11,5, i futures sul VIX con scadenza a luglio a 12,6 e i futures sul VIX con scadenza a gennaio del 2018 a 16,5 punti.
Partendo da questi presupposti, c’è da dire che la creazione dei futures sul VIX ha dato il via anche alla nascita di diversi ETP legati al VIX stesso. E finora l’ETP più conosciuto tra i 15 più popolari quest’anno – secondo un’analisi della Cnbc che si è basata sui dati FactSet – è il VXX. Tale strumento è tra gli ETP sulla volatilità più liquidi e offre un’esposizione sui futures sul VIX a breve termine.
Si tratta praticamente di un prodotto che permette all’investitore di fare trading sull’indice VIX, che per natura non è investibile.
Diversi sono i trader e gli investitori che fanno ricorso proprio al VXX per capire la direzione del VIX, ma il problema è che, vista la struttura dei mercati dei futures, tale parametro non riesce a replicare esattamente e direttamente il VIX, ma può al massimo fornire informazioni sull’esposizione a 30 giorni dei futures sul VIX.
E, visto che i futures scadono ogni mese, i gestori del VXX vendono continuamente i futures sul VIX che stanno per scadere, al fine di acquistare i futures che scadono più tardi.
Il risultato è che le variazioni del VXX sono alla fine ben diverse da quelle del VIX stesso: basti pensare che quest’anno, a fronte del calo del VIX pari a -18%, il VXX ha perso -48%; che l’anno scorso il VIX ha perso -23% e il VXX -68%; e che l’anno prima ancora il VXX aveva ceduto -36% mentre il VIX -5%”.
Il VXX ha d’altronde come asset sottostante non il VIX ma i suoi futures, che, a loro volta, non riflettono in modo preciso il VIX.
Ciò che tende a danneggiare il VXX alla fine beneficia l’XIV, che su base giornaliera ha un trend inverso a quello del VIX. Di norma, i gestori dell’XIV tendono a riacquistare i futures sul VIX più vicini alla scadenza che sono i più convenienti, al fine di shortare soprattutto i futures che costano di più e che scadono più tardi.
Al di là del funzionamento, il problema, secondo Pravit Chintawongvanich, responsabile della strategia sui derivati presso Macro Risk Advisors, è che tra “gli invesyitori retail e altri che non sono specializzati nel trading sulla volatilità, le operazioni di trading sull’XIV stanno superando quelle sul VXX, a conferma del crescente interesse a shortare volatilità“. (scommettendo sul fatto che la volatilità rimarrà bassa”,
Ma “una delle grandi cose che da ripetiamo da tempo è che questo prodotto può davvero scivolare a zero. Al momento, il VIX si aggira attorno a 12. Pensate a cosa accadrebbe se il VIX balzasse in un giorno da 12 a un valore superiore a 20. Non è una cosa impossibile. In quel caso l’XIV potrebbe facilmente scendere allo zero”.
E il problema è che si tratta di qualcosa di cui “molti investitori non sarebbero consapevoli”. Investitori soprattutto retail.