Rischio Autogrill vuoti e Autostrade deserte, l’impero dei Benetton accerchiato dall’incubo virus
Tempi bui in Borsa per Autogrill che il 12 marzo prossimo alzerà il velo sui conti relativi al 2019, occasione per conoscere le stime per il 2020 alla luce dell’emergenza coronavirus che rischia di impattare fortemente sui conti di quest’anno del colosso della ristorazione per chi viaggia.
Nelle ultime due settimane, dal 19 febbraio a oggi, il titolo Autogrill è precipitato indietro del 34% toccando i minimi dal 2013. Il timore del mercato è che l’emergenza coronavirus comporti una forte diminuzione degli spostamenti autostradali, così come delle persone presenti in stazioni e aeroporti.
A relativamente al traffico aeroportuale entra in gioco anche Atlantia che controlla Aeroporti di Roma. Secondo il quotidiano Repubblica il traffico di AdR sarebbe sceso dell’11% a febbraio a causa della mancata presentazione e delle cancellazioni correlate al Coronavirus. Il declino avrebbe visto un’accelerazione negli ultimi giorni del mese. Ricordiamo che sia Atlantia che Autogrill fanno capo alla famiglia Benetton.
Atlantia, alle prese con la spada di damocle del rischio revoca concessione autostradale, nell’ultimo mese ha ceduto oltre il 20 per cento in Borsa e oggi risulta tra i peggiori di tutta Piazza Affari dopo la decisione del cda della controllata Autostrade di rinviare l’approvazione del bilancio 2019.
Quali le prospettive per il 2020?
Tornando ad Autogrill, lo scorso 6 febbraio la società ha reso noti i dati preliminari 2019 prevedendo ricavi a 5 miliardi di euro, in crescita del 6,4% a cambi correnti (+3,5% a cambi costanti) grazie all’ottima performance del canale aeroportuale. Per l’esercizio 2019 Autogrill ha sottolineato di attendersi un EBITDA underlying, escluso l’impatto del principio contabile IFRS 16, tra 458 e 463 milioni di euro e un utile per azione, tra 0,91 e 0,92 euro.
Secondo gli analisti di Mediobanca Securities, l’attenzione è ora interamente concentrata sulle prospettive del 2020 e sull’impatto del Coronavirus per la società. Anche se la situazione è ancora in rapida evoluzione, scrivono gli analisti, troviamo che l’attenzione degli investitori sarà focalizzata sull’impatto che la società ha visto sul suo giro d’affari fino ad ora e sul dialogo in corso in merito alle iniziative per compensare il calo del traffico negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie. A tal proposito, si ricorda che la settimana scorsa SSP Group ha dichiarato di vedere i ricavi in calo del 50% nell’area APAC come conseguenza del coronavirus. Mediobanca ricorda che Autogrill realizzerà il 54% dei suoi ricavi dell’anno 2020 in Nord America, il 33% in Europa e il 13% nella divisione Internazionale. “Immaginiamo che l’APAC dovrebbe rappresentare circa il 2% dei ricavi; pertanto, un calo del 50% del traffico, anche se confermato per il resto dell’anno, avrebbe solo un impatto minimo”. “Il rischio principale – concludono – rimane la diffusione del virus in Europa e in Nord America; a questo proposito, ricordiamo che l’Italia rappresenta circa il 20% dei ricavi totali. In questo caso, un forte calo dei ricavi può avere un impatto considerevole”.
Il consensus degli analisti sul titolo Autogrill vede ben l’81,3 per cento degli analisti dire Buy e il 12,5% che ha rating Hold, mentre solo il 6,3% dice Sell. Il prezzo obiettivo medio è di 10,80 euro, ben sopra le quotazioni attuali e con un potenziale upside del 67,7%.