Auto: Promotor, mercato Ue si conferma a due velocità
Il mercato auto dell'Unione europea ha fatto registrare in aprile l'ottava crescita consecutiva. Le immatricolazioni nei ventotto mercati nazionali dell'Unione sono state il mese scorso 1.089.226 con una crescita del 4,6% che porta il risultato complessivo del primo quadrimestre 2014 a quota 4.336.013 con un incremento sullo stesso periodo del 2013 del 7,4%. "Come si è accennato, la crescita di aprile è la ottava consecutiva, ma è anche la più bassa della serie positiva iniziata nel settembre 2013. Il mercato dell'Unione Europea si conferma quindi in crescita, ma appare in rallentamento, anche se va segnalato che l'andamento positivo è largamente diffuso in tutta l'area". Questo il commento del Centro Studi Promotor che ricorda come ad aprile solo cinque paesi della Ue vedono le vendite di auto in calo: la Germania (-3,6%), l'Austria (-5,1%), la Finlandia (-5,6%), la Romania (-5,9%) e l'Olanda (-6,3%).
"Dall'elaborazione dei dati Acea eseguita dal Centro Studi Promotor emerge con grande chiarezza che la ripresa in atto nel mercato auto dell'Unione Europea procede a due velocità. Il recupero è infatti lento per i paesi dell'Eurozona le cui economie sono fortemente ostacolate dalle politiche di austerity che hanno duramente colpito e continuano a colpire l'economia reale e quindi anche la domanda di beni di consumo durevoli e non durevoli. Nei paesi che hanno adottato l'euro complessivamente considerati, secondo i dati diffusi oggi dall'Acea e rielaborati dal Centro Studi Promotor, le immatricolazioni crescono infatti del 2,8% in aprile e del 4,7% nel primo quadrimestre. Ben più sostenuta la crescita dei paesi, che, pur aderendo all'Unione Europea, non hanno adottato l'euro. Nel complesso di questi paesi le immatricolazioni sono cresciute del 9,8% in aprile e di ben il 14,6% nel primo quadrimestre".
"Per quanto riguarda in particolare il nostro Paese - prosegue il Centro Sudi Promotor - anche il mercato dell'auto deve fare i conti con il fatto che della ripresa dell'economia annunciata dal Governo allora in carica sin dalla prima metà dello scorso anno ancora non si vede traccia. Anzi, come il Centro Studi Promotor ha tempestivamente segnalato commendando i dati più recenti sul prodotto interno lordo e quelli sulla produzione industriale, l'economia italiana non è in ripresa, ma è entrata in una fase di stagnazione con il prodotto interno lordo sceso sui livelli del 2000 e la produzione industriale attestata addirittura sui livelli della seconda metà degli anni '80".
"Dall'elaborazione dei dati Acea eseguita dal Centro Studi Promotor emerge con grande chiarezza che la ripresa in atto nel mercato auto dell'Unione Europea procede a due velocità. Il recupero è infatti lento per i paesi dell'Eurozona le cui economie sono fortemente ostacolate dalle politiche di austerity che hanno duramente colpito e continuano a colpire l'economia reale e quindi anche la domanda di beni di consumo durevoli e non durevoli. Nei paesi che hanno adottato l'euro complessivamente considerati, secondo i dati diffusi oggi dall'Acea e rielaborati dal Centro Studi Promotor, le immatricolazioni crescono infatti del 2,8% in aprile e del 4,7% nel primo quadrimestre. Ben più sostenuta la crescita dei paesi, che, pur aderendo all'Unione Europea, non hanno adottato l'euro. Nel complesso di questi paesi le immatricolazioni sono cresciute del 9,8% in aprile e di ben il 14,6% nel primo quadrimestre".
"Per quanto riguarda in particolare il nostro Paese - prosegue il Centro Sudi Promotor - anche il mercato dell'auto deve fare i conti con il fatto che della ripresa dell'economia annunciata dal Governo allora in carica sin dalla prima metà dello scorso anno ancora non si vede traccia. Anzi, come il Centro Studi Promotor ha tempestivamente segnalato commendando i dati più recenti sul prodotto interno lordo e quelli sulla produzione industriale, l'economia italiana non è in ripresa, ma è entrata in una fase di stagnazione con il prodotto interno lordo sceso sui livelli del 2000 e la produzione industriale attestata addirittura sui livelli della seconda metà degli anni '80".