Auto: boom di immatricolazioni in Europa, ma ancora in calo sul 2019
E’ boom di immatricolazioni auto in Europa. Secondo i dati diffusi oggi dall'Acea (European Automobile Manufacturers' Association), a maggio le immatricolazioni sono balzate del 73,7% sul mercato europeo (Ue+Efta+UK) a poco più di 1 milione di unità. Un balzo rispetto al corrispondente mese del 2020, caratterizzato dal lockdown, ma non sufficiente a recuperare i livelli pre-Covid. Le immatricolazioni infatti rimangono ancora sotto i livelli di maggio 2019 che erano intorno a 1,2 milioni di unità.
Anche guardando ai primi cinque mesi del 2021, il discorso è uguale. Le immatricolazioni di autovetture sono aumentate del 31,1% rispetto allo stesso periodo del 2020 che era stato penalizzato molto fortemente da lockdown severi. Se però il confronto si fa con l’ultimo periodo normale corrispondente, cioè con il gennaio-maggio 2019, vi è un calo di ben il 25% e a ciò si aggiunge che le prospettive per i prossimi mesi sono particolarmente delicate e condizionate dagli incentivi.
In questo panorama, l'Italia fa meglio degli altri paesi europei. Nei cinque maggiori mercati dell’Europa Occidentale, nel gennaio-maggio 2021, a fronte della contrazione del 19,3% dell’Italia, vi sono infatti cali del 22,7% in Francia, del 27,6% in Germania, del 30,8% nel Regno Unito e del 35,9% in Spagna rispetto al 2019.
Anche guardando ai primi cinque mesi del 2021, il discorso è uguale. Le immatricolazioni di autovetture sono aumentate del 31,1% rispetto allo stesso periodo del 2020 che era stato penalizzato molto fortemente da lockdown severi. Se però il confronto si fa con l’ultimo periodo normale corrispondente, cioè con il gennaio-maggio 2019, vi è un calo di ben il 25% e a ciò si aggiunge che le prospettive per i prossimi mesi sono particolarmente delicate e condizionate dagli incentivi.
In questo panorama, l'Italia fa meglio degli altri paesi europei. Nei cinque maggiori mercati dell’Europa Occidentale, nel gennaio-maggio 2021, a fronte della contrazione del 19,3% dell’Italia, vi sono infatti cali del 22,7% in Francia, del 27,6% in Germania, del 30,8% nel Regno Unito e del 35,9% in Spagna rispetto al 2019.