Aussie e kiwi proseguono recupero, sterlina tonica in attesa di dati su Pil UK
Si smorza la fase di ritracciamento del dollaro sui mercati valutari. Il cross euro/dollaro è ridisceso a 1,317 dopo che ieri si era spinto oltre quota 1,32. Il biglietto verde nelle ultime sedute si era deprezzato sulla speculazione che la Fed aspetti ancora a lungo prima di iniziare ad alzare i tassi dai minimi storici a cui stazionano dal 2008. Inoltre i deboli dati arrivati ieri dall’immobiliare Usa (-1,2% le vendite di case esistenti a giugno) hanno raffreddato ulteriormente le attese di una riduzione nel breve termine degli stimoli monetari da parte della Fed.
Oggi a mostrare i muscoli sono le valute ad alto rendimento legate all’andamento delle commodity. In particolare il dollaro australiano e quello neozelandese stanno cavalcando le parole del premier cinese, Li Keqiang, che ha detto che l’economia cinese non crescerà più lentamente del 7 per cento. L’ascesa delle commodity currency negli ultimi 3 giorni è stata favorita anche dal rialzo dei prezzi delle materie prime e dal calo della volatilità sui mercati che sta riportando l’interesse verso gli asset ad alto rendimento.
L’aussie, nome con cui viene identificato il dollaro australiano, è risalito fino a quota 0,9285 rispetto al dollaro Usa, mentre il dollaro neozelandese si è spinto fino a 0,8008.
Ascesa nei pressi dei massimi a quattro settimane per la sterlina che viaggia in area 1,535 rispetto al dollaro Usa dopo essersi spinto fino a 1,538. La divisa d’oltremanica beneficia delle positive attese per i dati sul Pil britannico in arrivo giovedì. Il mercato si aspetta una crescita sostenuta dell’economia britannica (consensus +0,6% t/t rispetto al +0,3% dei primi 3 mesi dell’anno).
“Il cambio sterlina/dollaro dopo l’approdo sull’importante livello di resistenza a 1,5380, potrebbe comunque tentare ritracciamenti fino alla soglia psicologica di 1,53”, commenta Davide Marone, Analista Valutario DailyFX (FXCM).