Aussie approccia nuovi minimi a 3 anni, Rba pronta a tagliare
Conto alla rovescia sul valutario per la riunione del 6 agosto della Reserve Bank of Australia (Rba). Il consensus è quasi unanime sul taglio del costo del denaro al nuovo minimo storico (dal 2,75 a 2,5%) al fine di stimolare maggiormente l’attività economica penalizzata dalla frenata della domanda dalla Cina, principale partner commerciale delll’Australia. Il cosiddetto aussie è sceso questa mattina fino a 88,89 cents rispetto al dollaro Usa, portandosi così ai nuovi minimi dal settembre 2010.
A inizio settimana il governatore della Reserve Bank of Australia, Glenn Stevens, aveva rinsaldato le attese di un imminente taglio dei tassi citando le prospettive di bassa inflazione e avallando la possibilità che sul forex si assista nel corso del tempo si assisterà a ulteriori cali del dollaro australiano.
Intanto tra le principali valute prosegue oggi il trend di rafforzamento del dollaro Usa. Il cross $/Y si è spinto fino a 99,75 sui massimi dal 25 luglio. Il biglietto verde è già salito ieri con decisione in sciai ai riscontri oltre le attese arrivati dalle richieste di sussidi di disoccupazione statunitensi, scese ai livelli più bassi da inizio 2008, e dall’indice Ism manifatturiero che a luglio si è portato ai massimi degli ultimi 2 anni. Segnali di forza che alimentano nuovamente le attese di un avvio del tapering da parte della Federal Reserve già a settembre
Oggi riflettori puntati sui dati di luglio del mercato del lavoro a stelle e strisce. Le attese sono di una conferma sostanziale dei riscontri arrivati negli ultimi mesi con le non farm payrolls di luglio ancora in buona crescita (+185 mila dalle +195mila del mese precedente) e tasso di disoccupazione in calo al 7,5% dal 7,6% del mese precedente. “Potenziali sorprese in positivo potrebbero essere supportive per borse e dollaro”, commenta Matteo Paganini, capo analista di DailyFX (FXCM).