Atene tiene in pugno le Borse: per analisti il caso greco condizionerà la performance delle banche
Atene resta ancora lo spauracchio delle Borse. La possibilità che la Grecia ricorra al nebuloso piano di salvataggio targato Eu-Fmi ha fatto salire pericolosamente la colonnina del nervosismo sul mercato ellenico, contagiando anche le principali piazze finanziarie del Vecchio Continente. Ricalcando un copione già andato in onda, ieri i titoli bancari greci hanno, infatti, imboccato nuovamente la strada dei ribassi: sono scesi pesantemente per la terza sessione di Borsa consecutiva, portando la flessione da inizio settimana a oltre il 13% e da inizio anno al 25% circa.
A pesare sul sentiment sono state ancora una volta le persistenti tensioni sul debito del paese ellenico, che neanche le parole rassicuranti della Bce sono riuscite a calmierare. Il presidente dell’istituto centrale tedesco, Jean-Claude Trichet, ha risposto in maniera diplomatica al prevedibile concentrarsi della curiosità dei cronisti sul caso greco, da mesi ormai croce e delizia dei mercati finanziari, escludendo l’ipotesi di fallimento.
“In base a tutte le informazioni a mia disposizione direi che per la Grecia è fuori questione parlare di default”, ha spiegato Trichet nella conferenza stampa al termine della scontata conferma del costo del denaro sull’attuale minimo di 1% per i sedici paesi dell’unione monetaria.”Di importanza fondamentale resta che vengano messe a punto le misure previste dal nuovo programma per il riordino dei conti pubblici”, ha aggiunto. Parole che non hanno però sortito l’effetto sperato.
Il differenziale sui bond decennali tedeschi è, infatti, balzato a 448 punti percentuali rispetto ai 412 di ieri. Tutto questo mentre sullo sfondo stanno proseguendo i contatti con il Fondo Monetario Internazionale: la settimana prossima è, infatti, prevista un’emissione di titoli governativi a 12 mesi, che rappresenterà un ulteriore test per la Grecia.
Per gli addetti ai lavori una soluzione per riportare nei ranghi il nervosismo delle ultime settimane ancora non c’è: bisognerà rassegnarsi a navigare a vista, soprattutto aspettarsi repentini saliscendi nel settore bancario. Come osserva stamattina Marco Sallustio analista di Centrosim “la questione-Grecia continuerà a pesare sui titoli bancari, anche in Italia, nel breve termine”.
Ma niente allarmismo. “Abbiamo già sottolineato come l’esposizione diretta delle banche italiane al rischio-sovrano dell’area Euro è estremamente contenuto, pari allo 0,2% degli attivi a fine 2009, secondo le statistiche della Banca d’Italia – prosegue l’esperto – . Le banche domestiche si verrebbero a trovare in una situazione di criticità solo in presenza di un tangibile “effetto contagio” sui titoli del nostro debito sovrano”. Un’eventualità che, anche alla luce della buona tenuta degli spread sul Btp (anche ieri in area 80-85bps rispetto al Bund tedesco), a suo avviso appare tuttora piuttosto remota.