Aste Spagna e Italia galvanizzano l’euro
Mattinata in crescendo per l’euro tornato sopra quota 1,31 rispetto al dollaro. La spinta alla divisa unica europea, in attesa dell’annuncio sui tassi della Bce, è arrivato dalle prime aste del 2013 tenute da Spagna e Italia. In particolare l’euro ha accelerato subito dopo l’asta iberica che ha registrato un forte interesse con il collocamento di bond con varie scadenze (2015,2018 e 20126) per oltre 5,8 mld di euro, oltre il range previsto (tra 4 e 5 mld). In particolare i bond quinquennali sono stati collocati al rendimento medio del 3,988% dal 4,68% dell’asta su titoli di analoga durata tenuta a dicembre. In Italia invece l’asta Bot ha visto il rendimento di assegnazione scendere allo 0,864% dall’1,456% fatto segnare nell’asta di titoli di analoga durata tenuta lo scorso mese. Si tratta del rendimento di assegnazione più basso dal gennaio 2010.
Il buon esito delle aste si riflette nel calo del differenziale di rendimento sul mercato secondario rispetto ai titoli tedeschi. Il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi è sceso fino a 266 punti base, livello più basso dall’agosto 2011, con il rendimento del Btp decennale al 4,15%. Il rendimento del Bonos decennale spagnolo è tornato sotto la soglia del 5%.
Tra le altre valute da segnalare il rally del dollaro australiano dopo i forti dati arrivati dalla Cina. Il cosiddetto aussie è salito fino a quota 1,0585 rispetto al dollaro. I dati diffusi oggi da Pechino evidenziano a dicembre un progresso del 14,1% dell’export rispetto allo stesso mese del 2011, decisamente oltre il +5% indicato dal consensus raccolto da Bloomberg. Progresso meno marcato per l’import salito del 6% annuo nell’ultimo mese dello scorso anno. Quasi raddoppiato il surplus della bilancia commerciale passato da 19,6 a 31,6 miliardi di dollari (consensus era 19,7 mld).