Assicurativi in difficoltà sui listini europei, paura per il terremoto in Giappone
Tonfo dei titoli delle compagnie di riassicurazione, in scia al terremoto in Giappone. Si tratta della più forte scossa tellurica degli ultimi sette anni. Preoccupati dalle conseguenze in termini di costi, il settore assicurativo e in particolare le maggiori compagnie ri-assicurative del Vecchio continente sprofondano sui listini europei, affossando l’indice settoriale. Lo STOXX Europe 600 Insurance perde il 2,5%. Tra i singoli nomi, la peggiore è Swiss Re che in avvio di seduta ha mostrato sulla piazza di Zurigo un tonfo dell’8%, per poi rallentare la caduta con un -6%. Subito dietro, le tedesche Hannover Re, con un calo del 5%, e Munich Re, con un ribasso del 6%. Giù anche gli assicurativi Allianz (-2,38%) e la francese Axa (-2,38%).
Secondo i media locali, la parte nordorientale del Paese è stata colpita durante la mattina italiana da una forte scossa di terremoto. Inizialmente stimata a una magnitudo di 7,9, la violenza della scossa è stata rivista all’8,8 della scala Richter. Il sisma si è fatto sentire fino alla capitale Tokyo e ha provocato, secondo quanto riportato dalle maggiori agenzie internazionali, “molti feriti”. Non solo. Il governo ha lanciato l’allarme tsunami per le zone costiere del Paese e anche per alcuni Paesi dell’area come Indonesia, Taiwan e Filippine.
Il terremoto del Giappone darebbe un’ulteriore scossa ai conti delle società di ri-assicurazione europee, già coinvolte nel sisma in Australia, verificatosi nemmeno un mese fa. Muniche Re qualche giorno fa ha stimato che il peso dei rimborsi in seguito al terremoto in Nuova Zelanda dello scorso 22 febbraio saranno complessivamente pari a 1 miliardo di dollari australiani, mentre a Swiss Re dovrebbe costargli intorno agli 800 milioni di dollari ante imposte. Un onere che potrebbe evidenziarsi nei risultati del primo trimestre. Senza contare che per Munich Re, già gli ultimi tre mesi del 2010 erano stati una delusione: l’utile netto era sceso a 480 milioni di euro, rispetto ai 780 milioni del corrispondente periodo del 2009, mentre le attese erano ferme a 521 milioni di euro.
Non solo. Occorre considerare che proprio l’area Australia-Asia è la terza in termini di esposizione per queste società, dopo Nord America ed Europa occidentale. Hannover Re, per esempio, è esposta nell’area Asia-Pacifico con il 12% dei suoi premi emessi nel 2010 (secondo gli ultimi dati di bilancio). E poi la ri-assicurazione per danni relativi anche a catastrofi naturali rappresenta la maggiore attività per Swiss Re, con un peso sui ricavi del 2010 del 46%, mentre sugli utili conta per oltre il 75%. Per Munich Re, l’attività di ri-assicurazione per danni e vita ricopre addirittura l’87% degli utili (nel 2009).
Per ora è comunque troppo presto calcolare l’impatto dell’evento sui conti delle compagnie. Lo avrebbe confermato un portavoce di Swiss Re, così come riortato questa mattina dall’agenzia Reuters.