Asia: listini euforici dopo mossa banche centrali, non si guarda al debole dato cinese
Seduta scoppiettante per i listini asiatici, dopo la debolezza di ieri. Il rally delle Borse europee e di Wall Street, innescato dopo la mossa congiunta delle banche centrali che si sono adoperate per ridare liquidità al sistema, è così proseguito questa mattina in Oriente. La piazza di Tokyo ha chiuso sui massimi da tre settimane con un progresso che ha sfiorato i 2 punti percentuali (l’indice Nikkei è salito dell’1,93% a 8597,38 punti). Bene anche Sydney, con l’indice S&P/ASX 200 che ha chiuso in rialzo del 2,64%, mentre Shanghai recupera dopo lo scivolone di ieri con l’indice Shanghai Composite in progresso del 2,29%. La Borsa di Hong Kong si appresta a chiudere con +5,5%, Taiwan +3,9%, Seoul +3,7% e Jakarta +2,37%.
Deboli dati macro in Cina
I listini non hanno guardato ai deboli dati macro giunti questa mattina dalla Cina. Il dato PMI relativo all’attività manifatturiera è sceso a ottobre a quota 49 punti rispetto ai 50,4 punti del mese precedente. Il dato è inferiore alle stime degli analisti che si attendevano una lettura in area 49,7 punti. Si tratta della peggior lettura dall’inizio del 2009. Si ricorda che un dato sotto la soglia dei 50 punti indica contrazione. Un segnale di rallentamento dell’economia cinese si è visto anche tra le indicazioni arrivate dall’Australia, le cui esportazioni sono indirizzate proncipalmente verso la Cina. Le vendite al dettaglio australiane hanno segnato a ottobre un +0,2% rispetto al mese precedente, sotto le attese degli analisti che si aspettavano un progresso dello 0,4% e in rallentamento rispetto al +0,4% registrato a settembre.