E’ arrivato il giorno della Fed, dollaro guardingo
Si conferma la debolezza relativa del dollaro in attesa di vedere cosa farà stasera la Federal Reserve. Il mercato propende per un ampliamento del piano di quantitative easing che aumenterebbe le pressioni ribassiste della divisa statunitense. Il qe3 lanciato a settembre (acquisti di Mbs per 40 mld $ mensili) dovrebbe essere potenziato aggiungendo acquisti di Treasury anche alla luce della fine questo mese dell’operazione Twist (vendita di titoli di stato a breve scadenza e acquisto di bond con scadenze tra 6 e 30 anni). Secondo il consensus Bloomberg la Fed annuncerà ulteriori acquisti mensili per 45 miliardi di dollari. Più caute le previsioni degli esperti di IG che vede il qe3 lievitare da 40 a 65 miliardi al mese (+25 miliardi dai livelli attuali mediante acquisto di Treasury). “Con il fiscal cliff ancora in discussione probabilmente la Fed potrebbe decidere di mettere da parte il bazooka e utilizzare un’arma meno potente” sottolinea Vincenzo Longo, market strategist di IG – che ritiene verranno considerati anche i progressi fatti dall’economia (tasso di disoccupazione ai minimi dal 2008 e Pil in crescita di oltre il 2%).
Il cross euro/dollaro ieri sera si è riportato sopra la soglia di 1,30 dollari, livello che era stato perso nel corso della passata ottava, complice anche il balzo inatteso dell’indice Zew tedesco e la buona asta spagnola. L’attesa per la Fed sostiene le commodity currency con il dollaro australiano salito fino a 1,0541 rispetto al dollaro Usa, nuovi massimi a circa 3 mesi. “Dollaro Australiano proiettato verso 1,06 entro fine anno qualora il rally di Borsa dovesse proseguire”, è la previsione di Tim Waterer, senior trader di CMC Markets.