Notizie Notizie Italia Arrivano i primi certificati sul nuovo indice sostenibile di Piazza Affari

Arrivano i primi certificati sul nuovo indice sostenibile di Piazza Affari

Pubblicato 25 Novembre 2021 Aggiornato 1 Dicembre 2021 10:20

Come tutti sanno, il FTSE MIB è il principale indice di Piazza Affari che comprende le 40 società con maggiore capitalizzazione, selezionate senza particolari filtri legati alla sostenibilità. Nell’ultimo periodo però stanno diventando predominanti i temi ESG (Environmental, Social and Governance cioè ambientale, sociale e di gestione societaria) perché la sostenibilità complessiva delle società è considerata un elemento sempre più necessario per un futuro migliore. Proprio per questo Euronext ha lanciato di recente (18 ottobre) il nuovo indice MIB ESG, il primo indice ESG dedicato alle blue-chip italiane, pensato per individuare i grandi emittenti italiani quotati che presentano le migliori pratiche ESG. Si tratta del secondo indice nazionale ESG di Euronext, dopo il CAC40 ESG lanciato nel marzo 2021.

Caratteriste del MIB ESG e differenze con il FTSE MIB

Detto questo entriamo nel dettaglio del nuovo indice per capire come è composto e le differenze rispetto al FTSE MIB. Il MIB ESG combina la misurazione della performance economica con valutazioni ESG in linea con i principi del Global Compact delle Nazioni Unite. La composizione dell’indice si basa sull’analisi dei criteri ESG da parte di Vigeo Eiris, società di Moody’s ESG Solutions, che valuta le performance ESG degli emittenti. La metodologia alla base dell’indice prevede una graduatoria delle migliori 40 società sulla base di criteri ESG, selezionate tra le 60 italiane più liquide e escludendo quelle coinvolte in attività controverse. Le componenti dell’indice sono ponderate in base alla capitalizzazione del flottante di mercato, con un cap del 10% applicato a ciascun titolo del paniere.

Ma quali sono le differenze rispetto al FTSE MIB? In pratica, in base alla composizione attuale, i due indici si differenziano per una decina di aziende, le altre 30 sono analoghe per entrambi. Più nel dettaglio, i componenti del FTSE MIB che non appartengono al MIB ESG sono Azimut, Buzzi, Campari, Diasorin, Exor, Fineco, Interpump, Inwit, Leonardo e Tenaris; mentre i componenti MIB ESG che non fanno parte del FTSE MIB sono Anima, Brembo, Erg, Falck Renewables, Iren, Mediaset, Reply, Ferragamo, UnipolSai e Webuild.

Chi sono i top scorer in termini ESG nell’indice? Ai primi posti troviamo Enel e Poste Italiane a pari merito con una valutazione (ESG Global Score di Vigeo Eiris) di 76; a seguire Terna con punteggio di 69. Nella top 5 anche Telecom Italia (68 punti) e Pirelli&C (66 punti). La composizione del MIB ESG verrà rivista con frequenza trimestrale al fine di tenere conto di quelle le società le cui performance ESG saranno migliorate in misura sufficiente per essere incluse nell’indice.

Nuovi certificati per investire sul MIB ESG

I primi certificati sul nuovo indice azionario MIB ESG sono stati quotati sul SeDeX di Borsa Italiana da Societe Generale (SG). In particolare, la banca leader su Borsa Italiana ha emesso due nuovi Certificati a Leva Fissa 7x Long (ISIN DE000SF6UT37) e -7x Short (ISIN DE000SF6UT45) e un nuovo Certificato Benchmark senza leva (ISIN DE000SF6UT03). Questi prodotti, che non hanno una scadenza predefinita (open-end), consentono all’investitore di esporsi al nuovo indice ESG di riferimento del mercato italiano sia in ottica di trading che di investimento.

SG Certificati a Leva Fissa 7x

Ma andiamo con ordine. Gli SG Certificati a Leva Fissa, classificati come certificati a leva secondo la classificazione Acepi, replicano indicativamente (al lordo di costi, imposte ed altri oneri) la performance giornaliera del sottostante (in questo caso il MIB ESG) moltiplicata per la leva fissa positiva (7x Long ISIN DE000SF6UT37) o negativa (-7x Short ISIN DE000SF6UT45). Sono prodotti rivolti agli investitori con un’alta propensione al rischio e che intendono sfruttare i movimenti del mercato in maniera amplificata. Per le loro caratteristiche, sono strumenti usati dai trader per il trading di breve o brevissimo termine: in caso questi venissero detenuti per più di un giorno all’interno del proprio portafoglio, l’investitore è soggetto al cosiddetto “compounding effect” o effetto dell’interesse composto.

Ciò è dovuto al metodo di calcolo che sta alla base del conteggio della leva, che è valida solo intraday e viene ricalcolata ogni giorno sul prezzo di chiusura del sottostante (in questo caso il MIB ESG) al giorno lavorativo precedente. Per questo motivo, in assenza di mercati direzionali, tra le performance registrate dal prodotto e quelle registrate dal sottostante moltiplicate per la leva potrebbero emergere variazioni significative ed è quindi necessario un monitoraggio continuo dell’investimento. Segnaliamo la presenza di due meccanismi che fanno eccezione al ribasamento giornaliero della leva: (i) la rettificata infragiornaliera, che si verifica in caso di movimenti estremi ed avversi del mercato ed è volta ad evitare che il valore del prodotto diventi negativo e (ii) l’evento di prezzo, che si verifica in caso di forte movimento positivo per il prodotto, che prevede l’assenza di ribasamento della leva nel giorno lavorativo successivo. Questo ultimo effetto tende a limitare l’effetto dell’interesse composto nel prodotto nel caso di una correzione del sottostante nel giorno successivo (presa di beneficio dopo un forte rialzo o ingresso dopo un forte ribasso).

SG Certificato Benchmark, senza leva

I Certificati Benchmark sono una tipologia di certificati molto diversa dai Leva Fissa e prevedono che la loro performance sia legata direttamente a quella del sottostante al quale si riferiscono. Dunque, se quest’ultimo dovesse ottenere una variazione positiva, allora la avrebbe anche il certificato; in caso di andamento negativo del sottostante anche il certificato subirà la stessa sorte.

Questi strumenti fanno parte della famiglia dei certificati a capitale non protetto secondo la classificazione Acepi, ciò significa che non vi è protezione della somma investita in caso di prestazione negativa del sottostante. D’altra parte, non vi è limite nei potenziali guadagni, i quali possono essere tecnicamente illimitati.

Il Certificato Benchmark di SG (ISIN DE000SF6UT03) è quindi adatto per chi desidera realizzare un investimento sull’azionario italiano con approccio ESG, non solo di breve ma anche di medio o lungo termine. Si tratta di un investimento rivolto a chi ha aspettative al rialzo sul mercato azionario italiano dato che replica in modo lineare l’andamento dell’indice MIB ESG (al lordo di costi, imposte e altri oneri).

Si ricorda, infine, che il Certificato Benchmark di SG è senza scadenza predefinita (open-end). Nel caso in cui un investitore dovesse sottoscrivere questo strumento può scegliere autonomamente quando chiudere la posizione finanziaria e di conseguenza generare un profitto in caso di performance positiva o ricevere una cifra inferiore a quella investita in caso di performance negativa.

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